LO CHIAMAVANO «il piccolo Di Stefano». Qualcuno potrebbe chiedere, niente di male semmai, chi era Di Stefano. Citiamo dagli almanacchi: nato nel ’26 in Argentina da emigranti italiani, detto «la freccia rossa», giocò in patria nel River Plate, in Colombia nei Millionarios e per dieci anni nel Rel Madrid, dove vinse, nel suo piccolo, cinque scudetti, con Gento, Puskas, Kopa, Santamaria compagni di squadra. Il «piccolo Di Stefano» era Mario Brugnera, tanti anni nella Fiorentina, e tanti di più a Cagliari, dove è sempre rimasto.Era del Lido di Venezia, classe 1946. Centravanti «di movimento», non una boa lassù in cima, e difatti si adattò anche come centrocampista e infine come libero.Nella Fiorentina, lanciato da Chiappella, rimase dal ’63 al ‘68, con un gol all’Inter e uno al Milan in coppa Italia e una vittoria finale. C’erano Hamrin, De Sisti e Chiarugi, e anche Vitali, Bertini e Lenzi. Bilancio in campionato: 71 partite, 23 gol. Giocò con Humberto Maschio, Guarnacci, Pirovano, Marchesi. Nel Cagliari smise a 38 anni, con un totale di 227 partite.
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Quando Brugnera era il «piccolo Di Stefano»
LO CHIAMAVANO «il piccolo Di Stefano». Qualcuno potrebbe chiedere, niente di male semmai, chi era Di Stefano. Citiamo dagli almanacchi: nato nel ’26 in Argentina da emigranti italiani, detto «la …
Giampiero Masieri - La Nazione
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