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Puntate sulla A: pizzini tra i calciatori?

E ora spuntano le scommesse dei giocatori. L’inchiesta di Bari condotta dal procuratore Laudati e dal pm Angelillis che ruota su due tarocchi della squadra pugliese (contro Treviso e Salernitana) …

Redazione VN

E ora spuntano le scommesse dei giocatori. L'inchiesta di Bari condotta dal procuratore Laudati e dal pm Angelillis che ruota su due tarocchi della squadra pugliese (contro Treviso e Salernitana) promette altri colpi di scena. Le rivelazioni di Andrea Masiello e Vittorio Micolucci (sentito come persona informata sui fatti) sono già state confermate da 4/5 ex compagni: una collaborazione decisiva che ha aggiunto particolari sulla combine di squadra decisa in una riunione plenaria in palestra e sui soldi divisi dopo la sconfitta per 3-2 contro la Salernitana. Ma il verbale (coperto da segreto istruttorio) più esplosivo potrebbe essere quello di Angelo Iacovelli. Sì, proprio il factotum dei giocatori al quale Andrea Ranocchia avrebbe dato la busta con i soldi del tarocco.

Scambio Iacovelli avrebbe allargato il giro, parlando di scommesse ripetute effettuate da molti giocatori del Bari. Ma quello che avrebbe fatto sobbalzare gli investigatori è un altro aspetto: tra i calciatori di A e B «malati di puntate» c'era una vero e proprio scambio d'informazioni. In pratica quelli del Bari comunicavano le loro intenzioni rispetto a qualche combine, ottenendo in cambio un «trattamento» analogo. Insomma, nel mirino ci sarebbero altre sfide alterate del massimo campionato e anche di B, mentre nuovi giocatori avrebbero quantomeno scommesso a colpo sicuro proprio grazie a questa sorta di agenzia clandestina. Un aspetto, se confermato, che darebbe all'inchiesta una dirompenza facile da intuire.

Il bacio propiziatorio E ai margini degli interrogatori ci sarebbero persino confessioni quasi da film. Tipo quella fatta da un indagato che avrebbe parlato «di una scatola delle scarpe» utilizzata nello spogliatoio del Bari come un salvadanaio dove raccogliere i soldi per le scommesse. E di un rito propiziatorio: il bacio della scatola per «facilitare» la vincita una volta deciso su quali partite puntare. Un rito che dimostrerebbe come si considerasse normale effettuare scommesse. Intanto l'inchiesta si rinforza: ha cambiato strategia un giocatore indagato (sono più di 20) che nelle scorse settimane si era avvalso della facoltà di non rispondere. Adesso sta collaborando con gli inquirenti. Un segnale chiaro: il muro di omertà si sta sgretolando.

La Gazzetta dello Sport