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Prima il freddo, poi la Juve

L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Se tutto va come deve andare, sarà un marzo pieno di adrenalina e di Juventus. Così ha deciso l’urna di Nyon: ai sedicesimi la Fiorentina incontrerà i danesi dell’Esbjerg. In caso di ottavi, però, ecco subito la squadra di Antonio Conte, quella che ha la finale a casa sua. «Ammesso che le cose vadano bene, sarebbe stato meglio incontrare una italiana più avanti», ha detto Montella.

E, invece, la manina di Ciro Ferrara ha visto bene di piazzare quasi subito la supersfida, quella che i tifosi viola sognavano in finale, nella tana bianconera. La folle e meravigliosa idea di alzare una coppa in casa del “nemico” di sempre. La profanazione dell’unico stadio italiano aggiornato, del fiore all’occhiello di Andrea Agnelli e dei suoi uomini. La Juve padrona del campionato e fragile comparsa in Europa, dove fare la voce grossa spesso non serve a niente. E allora la notizia è arrivata come un cazzotto al mento: chi lo ha incassato reagendo con un uno-due orgoglioso («Meglio così, li eliminiamo subito e puntiamo dritti alla finale»), chi c’è rimasto sotto e ha scosso la testa («Ora rischiamo di uscire subito»). Amor proprio e paranoie: ognuno sui social ha detto la sua. Anche se poi l’ironia ha squarciato il lunedì del sorteggio. Basta una battuta per smorzare i timori. «Coi danesi è facile, ma dopo tutto si complica... i turchi sono un osso duro». Già.

Perché mentre la Fiorentina a fine febbraio incrocia i danesi, Antonio Conte, appena eliminato dal Galatasaray, si ritrova ancora una volta una doppia sfida con una squadra turca. L’avversario stavolta si chiama Trabzonspor. La città è Trabzon e, in caso di colpaccio turco, i titoli del giornali sono quasi annunciati, visto che Trabzon sarebbe Trebisonda. Ma, almeno sulla carta, immaginare la sfida Fiorentina-Juventus agli ottavi (andata il 13 a Torino, ritorno il 20 a Firenze) è abbastanza facile. E il pensiero va allargato al calendario del campionato, che ha sistemato Juventus-Fiorentina proprio il 9 di marzo. Insomma, Montella e Conte si sfideranno tre volte in undici giorni o giù di lì (la sfida di campionato potrebbe essere anticipata di un giorno).

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