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Prandelli “Sogno un calcio modello Olimpiadi”

Negli occhi di Cesare brilla ancora lo spettacolo a cinque cerchi di Londra, utile a dimenticare le beghe di casa nostra esportate in mondovisione e incartate in una figuraccia, con …

Redazione VN

Negli occhi di Cesare brilla ancora lo spettacolo a cinque cerchi di Londra, utile a dimenticare le beghe di casa nostra esportate in mondovisione e incartate in una figuraccia, con la Supercoppa deprezzata a lite di condominio. Quarantatré giorni dopo la finale persa a Kiev, Prandelli ha rimesso la tuta da ct e ripreso l’ambizioso programma di riforma del pallone. «Dobbiamo avere la forza di cambiarlo, questo calcio. Se mi chiedete di Pechino, vi indico Londra: abbiamo visto grandi atleti perdere gare importanti e darci la lezione di come si gestisce una sconfitta. C’è anche il momento in cui si fanno le rimostranze, ma non deve mai mancare il rispetto delle persone. Ho ancora negli occhi l’esempio dei protagonisti olimpici, un modello da imitare. La cerimonia di chiusura, poi, ci ha ricordato che lo sport è una festa e deve trasmettere emozioni: non solo il pathos della gara, ma anche, quando tutto è finito, la forza dei vinti di abbracciare i vincitori».

Stesso stipendio, staff quasi invariato (il fisioterapista Scolaro dalla Juventus sostituisce Cotti, in Cina con Lippi), soliti piccoli infortuni da gestire (Balzaretti fermo, De Rossi a mezzo servizio). Prima delle vacanze, il ct azzurro aveva preteso più attenzione e rispetto per la Nazionale, maggiore disponibilità dai club, ritagli di calendario utili agli stage e agli esperimenti: «Fra sei mesi vedremo se sarà cambiato

qualcosa», disse sibillino. Ha ricominciato con una Supercoppa giocata in Cina a quattro giorni dall’amichevole di domani a Berna con l’Inghilterra, unico test prima del debutto nel cammino mondiale (7 settembre, in Bulgaria). E così, lasciati a casa i reduci d’Asia e tanti infortunati, ha trasformato quest’appuntamento, di fatto, in uno stage: sette novità assolute, tre pre-convocati per l’Europeo, i ritorni di Gastaldello e Aquilani. «Non ho altro modo per provare i giovani se non quest’amichevole».

Due anni fa il ct nominò Cassano e Balotelli, invocati dal popolo dopo il disastro sudafricano, consoli della sua Italia. Ieri non c’era nessuno dei due: scelta tecnica per il rossonero, grande bocciato di questa tornata, congiuntivite per l’attaccante del City, con certificato spedito domenica notte (mentre la sua ex Raffaella Fico su Diva e donna attacca: “Mario mi chiama in piena notte per urlare, mi fa stalking, gli chiedo rispetto per il figlio che porto in grembo”). Prandelli dà la sensazione di voler cambiare il guardaroba e Fantantonio non è più l’abito della festa. «A Balotelli vorrei dare un ruolo importante, se dimostra di essere un punto di riferimento e si assume questa responsabilità davanti alla squadra. Quanto a Cassano, voglio valutare giocatori con caratteristiche diverse: i suoi trent’anni non sono un limite, com’è stato per Di Natale …». Di contro il barese annuncia: «Voglio continuare in nazionale almeno fino al Mondiale 2014».

Nuovo attacco, nuovo modulo: l’Italia ripartirà dal 4-3-3, con Diamanti, Destro ed El Shaarawy favoriti su Gabbiadini, Schelotto e Fabbrini, senza dimenticare Insigne partito con l’Under 21 ma tenuto d’occhio dal ct. «Gli osservati speciali sono in avanti, voglio determinate caratteristiche: vivacità, corsa, freschezza, profondità. Uomini utili alla manovra, perché questo nuovo percorso di due anni lo cominciamo sempre mettendo il gioco al centro del progetto. L’Europeo ci ha restituito credibilità fra la gente. Adesso gli avversari ci aspettano. Dobbiamo alzare l’asticella».

La Repubblica