stampa

Prandelli: “Porto tutte le punte. Monto mi preoccupa”

Un attaccante in più (dunque sei su sei), e senza per forza rinunciare a Diamanti, dunque un difensore in meno. Qualche timore per Montolivo: «Sta recuperando, ma mi preoccupa più …

Redazione VN

Un attaccante in più (dunque sei su sei), e senza per forza rinunciare a Diamanti, dunque un difensore in meno. Qualche timore per Montolivo: «Sta recuperando, ma mi preoccupa più lui di Chiellini». Un testa a testa Ogbonna-Bocchetti, con Ranocchia che pare aver perso qualche posizione. Cesare Prandelli non detta ancora sentenze, se non una, ribadita: «Voglio partire con delle certezze, senza infortuni ancora da recuperare». E però inizia a dare indicazioni piuttosto precise, «anche perché non so bluffare».

Il commissario tecnico si tiene il beneficio del dubbio per altri tre giorni: avrebbe tempo fino a mezzogiorno di martedì, ma «darò i nomi dei 23 lunedì, dopo gli ultimi accertamenti clinici (per Chiellini e Montolivo, ndr), in base ai quali deciderò anche se tenere ancora qui qualcun altro, oltre ai selezionati». Ma di quel beneficio pare aver già approfittato in corsa: e sì che invece, non più tardi di lunedì, aveva detto di avere già in mente una lista piuttosto precisa: «A volte parti con delle idee, ma poi vedi gli allenamenti, qualcuno ti sorprende, e finisci per cambiarle. Ecco perché farò dei ragionamenti che vadano al di là dei numeri».

Cinque sembrava il numero delle punte da portare, e invece. «Invece i sei che sono qui sono attaccanti moderni, che sanno attaccare la profondità ma anche giocare per la squadra, e meritano di rimanere tutti». E la sorpresa? «Destro sta dimostrando tempi di smarcamento importanti: diciamo che ha bruciato le tappe». Dunque sei attaccanti significa la rinuncia a Diamanti? «No, non per forza, anche perché lui può giocare pure interno (e così l'ha provato ieri, ndr). Nel caso, porterò un difensore in meno». E lì dietro, sempre a patto di dare per scontato il recupero di Chiellini, sembrano in ribasso le quotazioni di Ranocchia. (...)

La Gazzetta dello Sport