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Prandelli e la fascia, Italia orfana di Pasqual

Non solo Pepito. In questa Italia dei giocatori fuori ruolo, dei centrocampisti centrali impiegati a profusione, sparsi qua e là un po’ in tutte le zone del campo, dei difensori …

Redazione VN

Non solo Pepito. In questa Italia dei giocatori fuori ruolo, dei centrocampisti centrali impiegati a profusione, sparsi qua e là un po’ in tutte le zone del campo, dei difensori che non difendono e degli attaccanti che non ci sono o improvvisamente diventano troppi, si comincia a sentire anche la mancanza di Pasqual. Sì, d’accordo, sappiamo tutti che l’ultima non è stata la migliore stagione della sua carriera, ma avete visto che difficoltà troviamo sempre anche in quella posizione, che pure non è la più determinante in campo?

Il problema è che Prandelli alla fine non ha portato nessun terzino mancino. Quelli che giocano lì sono costretti ad arrangiarsi. (...)

Ma c’è anche un’altra ragione che ci porta a rimpiangere il capitano viola. Questa, l’avete visto, è un’Italia senza sprint, ma è anche un’Italia senza ali. Candreva è una mezz’ala offensiva adattata, Marchisio è un interno che trova sempre il tempo giusto se si può inserire centralmente. Cerci quando è entrato forse è andato meno peggio di Cassano e Insigne, ma poi in conferenza stampa con quelle battute infantili («Ho giocato 20 minuti e ora direte che è colpa mia. Mi viene da ridere») ha confermato tutti i dubbi sulla sua maturazione. Ebbene, Pasqual è il terzino italiano che crossa meglio di sinistro, dal fondo e non solo. Anzi, è uno dei giocatori italiani in assoluto che calcia meglio di sinistro. Sa anche battere bene calci d’angolo e punizioni, il che non guasta. (...)

Corriere Fiorentino