Sei reti subite in sette gare. Che vuol dire 0,85 e spiccioli a partita. Per rimanere nei numeri, la difesa viola è la quarta meno battuta in serie A, la terza se consideriamno solo le squadre al vertice. Poco importa se l’attacco è sterile, perchè mai come nel caso della Fiorentina la migliore difesa è proprio nella linea davanti a Viviano. Niente a che vedere con la Maginot, perchè accerchiare e sorprendere tipi come Roncaglia, Gonzalo e Tomovic non è certo facile. Quello che però ha sorpreso di più — tenendo da parte tutti i discorsi su Viviano — è stata la capacità dei tre in linea ad adattarsi, indipendentemente dai nomi scesi in campo. Già, perchè contro il Bologna è andato a referto un assetto assolutamente inedito con Tomovic spostato al centro, come sostituto dello squalificato Gonzalo Rodriguez, a sinistra l’esordiente Savic e a destra l’idolo Roncaglia. Ma la sostanza non è cambiata. Zero rischi, se non l’ordinaria amministrazione, e una partita di grande sicurezza.
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Possesso palla la miglior difesa
Roncaglia, Gonzalo e Tomovic, che rendimento! E Savic…
Tomovic è stato una piacevole scoperta. Arrivato dal Lecce, squadra retrocessa, senza eccessivi clamori e con poca pubblicità, è stato subito gettato nella mischia a Napoli, senza conoscere neppure il nome di qualche compagno, come ebbe modo di dire Montella nel dopo partita. Ma da quella gara tutta praticità non è più uscito dall’undici titolare. A sinistra o al centro, poca differenza perchè il voto alla fine è sempre stato positivo, se non di più. Stesso discorso per Gonzalo che a San Siro è stato bastonato oltre il lecito.
L’ex Villarreal ha preso il comando del reparto e lo sta guidando con l’autorità silenziosa di uno che sembra essere alla Fiorentina da una vita. Per Roncaglia, ormai, non ci sono più aggettivi. Idolo è quello più inflazionato. L’oggetto misterioso Savic, invece, ha fatto capire perchè la cessione di Nastasic è stata comunque indolore. Un elogio collettivo alla difesa, attenzione però a perdere di vista un aspetto non secondario. La porta viola non ha subito pericoli nelle gare interne, pochi in quelle esterne anche per la compattezza dei reparti. Il filtro garantito dal centrocampo è il collante indispensabile per far passare meno pericoli possibili a Viviano. Anche il possesso palla è un modo sottile per difendersi. Se n’è accorta anche la Juventus che dal ‘Franchi’ è uscita con la certezza che quello ottenuto era un punto d’oro.
La Nazione
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