Su Viola Week, inserto settimanale de La Nazione dedicato alla Fiorentina, troviamo un'intervista a Ranieri Pontello.
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Pontello: “La vicenda Kalinic mi ricorda quella di Baggio. Bernardeschi…”
"Lo scudetto perso fa ancora male. La vittoria ci fu portata via con l'inganno"
Per lei non è una partita come le altre?
"Io lo considero il vero derby, il clou della stagione. Non sarà mai una partita come tante per me e per la mia famiglia anche se con il tempo le ferite sono rimarginate".
Ma le cicatrici restano.
"E ti ricordano che siamo arrivati ad un passo da un sogno e anche per questo fanno sempre male a guardarle. Per dirla alla fiorentina 'siamo stati a guardare senza mangiare'".
Sarà per questo che la fame di vittorie è ancora tanta.
"Di sicuro. Il 'meglio secondi che ladri' riassume lo spirito e lo stato d'animo di quella stagione perché la vittoria ci è stata portata via con l'inganno".
Antognoni finalmente è tornato.
"Se lo merita. Per lui ha un grande affetto e sono contento perché la Fiorentina non può che essere casa sua. ha ancora tanto da dare ai viola e al mondo del calcio e farà bene. E' stata la mossa migliore".
Baggio in questi giorni è tornato a Firenze.
"Un grande giocatore che abbiamo scoperto, seguito e che non abbiamo mollato anche quando ebbe quel grave infortunio. Credevamo nelle sue capacità. Non fu semplice perché a quel tempo non esistevano certo le tecniche chirurgiche che ci sono adesso. Con lui in un certo senso siamo stati antesignani di quanto accade ora. Adesso i giocatori vengono venduti a cifre incredibili, pensando anche ai bilanci e per certi versi anche i tifosi sono più preparati a tali operazioni".
All'epoca non fu così.
"No, il pubblico viveva il mercato in altra maniera. Erano tempi diversi. Il calcio si è trasformato".
Kalinic a 50 milioni sarebbe un affare?
"Assolutamente sì. Non amo guidare, ma porto anche io per quella cifra".
Ma investirebbe in questa sessione di mercato o no?
"Solitamente a gennaio ci sono poche alternative e credo che sarebbe meglio programmare per giugno, con un occhio ai bilanci".
E' convinto che senza stadio di proprietà sia difficile fare il salto di qualità?
"Per larga parte è così. Anche noi volevamo modernizzare il Franchi, ma non fu possibile per tanti motivi. Ma bisogna sempre tenere presente che le grandi squadre si fanno con i grandi giocatori e non con gli stadi".
Baggio spera che Bernardeschi diventi il suo erede.
"Deve mangiare tanta zuppa. Ma la tavola è apparecchiata e dipende da lui, anche se non gioca proprio nel ruolo di Roberto".
E di Sousa cosa ne pensa?
"E' una persona che apprezzo e non mi dispiace come allenatore".
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