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Poco pubblico, ma tutti uniti

Previsti 15-16mila presenze, non ci sarà contestazione

Redazione VN

La Fiorentina torna a giocare davanti al pubblico del “Franchi” dopo l’umiliante sconfitta patita contro la Juventus due settimane fa. La ferita non è ancora rimarginata (e difficilmente si rimarginerà), quella tremenda serata ha lasciato il segno nel tifoso viola.

Il risultato è che oggi sugli spalti ci saranno veramente pochi supporters.

I biglietti venduti sono un numero molto basso. Si prevede circa 15-16000 presenze. Se confrontato con il passato, viene la malinconia ma questa è la situazione dovuta ai risultati deludenti e della distanza che si è creata tra squadra e tifoseria. Però in questo momento bisogna mettere da parte tutti i personalismi e le rivendicazioni per il bene della maglia e per mantenere la categoria. «Dobbiamo stringerci ancora di più intorno alla squadra - sottolinea Walter Tanturli, presidente dell’ATF – cercare di arrivare il prima possibile alla quota salvezza e poi, solo dopo, far sentire la propria voce. Sennò si rischia di tirarsi ‘la zappa sui piedi’ da soli. Noi, intesi come tifosi, rimarremo sempre a differenza dei giocatori e dei dirigenti al fianco della maglia viola, per cui adesso dobbiamo far buon viso, remare dalla stessa parte e poi a stagione conclusa sarà compito della proprietà ripartire tagliando i rami secchi». E’ chiaro quindi il ruolo importante, decisivo che avrà il pubblico. I tifosi sono consapevoli che un atteggiamento negativo e ostile nei confronti dei giocatori avrebbe un effetto controproducente, risultando deleterio.

Quindi chi andrà allo stadio (compresi i bambini e ragazzi gratis in Curva Ferrovia accompagnati da un familiare) saranno dalla parte della Fiorentina per aiutarla a conquistare la vittoria, che tra l’altro manca dal 4 marzo quando la Fiorentina sconfisse il Cesena in casa per 2-0. Tre punti questo pomeriggio potrebbero risultare decisivi. Certo, tutte le ultime nove sfide sono importanti e decisive ma quella contro il Chievo è qualcosa di più: è una di quelle partite che non si possono sbagliare.

L'imperativo è vincere. Se arrivassero i tre punti significherebbe prima di tutto ritrovare autostima, poi confermare i passi in avanti fatti intravedere a Marassi contro il Genoa e infine avere una settimana un pochino più tranquilla per preparare la trasferta di San Siro di sabato prossimo. Senza contare che raggiungendo il Chievo stesso a 36 punti, il finale di campionato della Fiorentina dipenderebbe in gran parte da se stessa. Con una sconfitta tutto ripiomberebbe sull’orlo del baratro. A questa eventualità non ci vogliamo nemmeno pensare. Tutti uniti quindi, con l’obiettivo da raggiungere ben preciso davanti ai nostri occhi. Ognuno deve fare la propria parte: i giocatori in campo e i tifosi sugli spalti. Sui secondi dubbi non ne abbiamo, troppo forte l’amore e l’attaccamento per la casacca e i colori viola.

Lorenzo Matteucci - la Nazione