A margine dei Globe Soccer Awards, Michel Platini si difende dalle accuse. Ecco quanto evidenziato da La Republica questa mattina: "Sono il primo al mondo a pagare le tasse su soldi presi per corruzione" in riferimento al controverso pagamento di 2 milioni di franchi del 2011 senza alcuna base legale, ricevuto da Blatter per una presunta consulenza di molti anni prima e ritenuto dalla Commissione etica della Fifa invece prova di un tentativo andato a segno di corruzione alla vigilia delle elezioni del massimo organismo del calcio mondiale. "La Commissione dice di essere indipendente, ma chi paga i viaggi, il lavoro dei giudici di questa Commissione? La Fifa. Loro mi accusano di non avere informato il Comitato esecutivo di questo mio contratto. Sono io che avrei dovuto informare o qualcun altro? Qualcuno forse mi aveva detto di farlo? Per questo vengo accusato di conflitto di interessi. Dopo tutto questo è scoppiato il caso, una vera e propria macchinazione". E poi: "Ricordate una cosa: dopo 5 o 6 anni certe pendenze vanno in prescrizione, se la Fifa avesse voluto avrebbe potuto non pagarmi e io sarei stato sconfitto anche in tribunale". Le parole scorrono, senza contraddittorio, più che un’intervista quello di Platini è un lungo monologo e dentro ci finisce un po’ di tutto, anche il Mondiale 2022 assegnato al Qatar: "Sarkozy non mi ha mai, ma mai davvero chiesto di votare per loro. Sono andato alla sua cena e là ho trovato i rappresentanti del Qatar. Comunque è una scelta che rifarei con le due condizioni che avevo posto: che si giochi a dicembre e che il torneo si svolga nei vari paesi del Golfo".
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Platini in difesa: “La squalifica è una macchinazione. Qatar 2022? Scelta che rifarei”
Dopo le accuse di corruzione, ecco come si difende Platini
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