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Pizarro ritrova brillantezza e il gioco decolla

Lasciate perdere il rigore sbagliato (ma perchè tirare sempre nell’angolino basso alla sinistra del portiere?) e riavvolgete il film della partita. Non può lasciare indifferenti la gara giocata da Pizarro, …

Redazione VN

Lasciate perdere il rigore sbagliato (ma perchè tirare sempre nell’angolino basso alla sinistra del portiere?) e riavvolgete il film della partita. Non può lasciare indifferenti la gara giocata da Pizarro, alla sua 50ª in viola. No, perchè se ci facciamo caso, quando lui gira — anche senza avere accanto il professor Borja Valero, all’ultima ieri in tribuna — gira la Fiorentina. La flessione della squadra di Montella, infortuni e squalifiche a parte, è spesso coincisa con una condizione precaria del Pek. Non può essere un caso che ieri le contendenti della Partita (proprio con la maiuscola) di giovedì sono state prese per mano dai registi che non hanno cloni, Verratti permettendo. Troppo simili e troppo decisivi Pirlo e Pizarro, vecchietti terribili, che nella gara di ritorno di Europa League saranno l’ago della bilancia delle rispettive squadre.

Il cileno, ieri, con la complicità del centrocampo del Chievo (ma non troppo), ha giostrato a piacimento, pur perdendo il solito pallone in mezzo al campo per eccesso di confidenza, e il lancio per il gol di Cuadrado è la sintesi del calcio che il Pek ha sempre interpretato nella sua carriera: essenzialità e lettura di quanto sta accadendo davanti. Oltre che tecnica individuale di livello. Usando un aggettivo tanto caro a chi ha fatto la storia di questo mestiere, Pizarro è il classico metronomo: passo corto, visione periferica impressionante e verticalizzazioni che solo chi ha queste doti coglie prima degli altri. Ecco perchè lui e Pirlo continuano a essere i maestri in quel ruolo. E la Fiorentina, dopo la rinuncia a Liverani (il pek inventato da Serse Cosmi), non ha più ritrovato un giocatore così. Con buona pace del ragazzo di Caravaggio che da queste parti nessuno ricorda più. Montolivo chi?

Giampaolo Marchini - La Nazione