Eviti la tua nazionale per una vita e poi ti rompi per giocare qualche minuto contro l’Iraq in amichevole, quando sai pure di non stare un granchè. Diciamo che la notizia dell’infortunio di Pizarro, un meteorite di ferragosto piombato tra il mare e l’ombrellone del tifoso viola, aveva scatenato una reazione non proprio zen. Tanto più che, come noto, il cileno, oltre a essere un po’ permaloso, è anche l’unico giocatore della Fiorentina (il portiere è un caso a parte: sono tre ma è dura farne uno) a non avere un sostituto che garantisca grande affidabilità. E così, tra schizofrenie da calciomercato fantasy e terrore di partire col piede sbagliato, ieri tutti attendevano il verdetto. Che alla fine è arrivato: distrazione del muscolo obliquo interno. Cioè? Cioè Pizarro deve stare fermo una settimana. (...)
stampa
Pizarro, la speranza dopo la paura
L’articolo di Benedetto Ferrara su Repubblica
Queste sfide delle nazionali, naturalmente, aprono la strada a mille rischi. I più furbi le evitano, ma di solito i dolorini diplomatici li tirano fuori quelli che hanno il posto assicurato. Nell’anno dei mondiali, infatti, ci sta che uno sia più disposto a rischiare pur di esserci. Ma questo non spiega molto la decisione di Pizarro, sulla quale comunque c’è poco altro da dire, se non che in quel ruolo così delicato un problema esiste, ma se la società non dovesse intervenire, Montella cercherà soluzioni alternative. (...)
Insomma, in casa Fiorentina preferiscono dimenticare questa parentesi delle nazionali. Meglio pensare a rimettere in piedi Pizarro. Sì.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
© RIPRODUZIONE RISERVATA