Dopo otto giornate di campionato, al comando c'è Stefano Pioli. Sei vittorie e due pareggi, diciannove gol fatti e otto subiti per il tecnico del Milan, che sta facendo qualcosa di molto simile a un capolavoro. Come scrive il Corriere Fiorentino, il cammino record del Milan parte da lontano, nonostante su quella panchina dovesse sedere il santone Ralf Rangnick. E invece Pioli non ha mai accennato alla polemica, si è guadagnato la conferma sul campo e ha aspettato con stile il suo momento prendendosi la sua rivincita.
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Pioli, una sfida speciale. Da Firenze gli amici gufano: “Tanto vincete facile”
Il tecnico ritrova la "sua" Fiorentina: l'addio è ancora una ferita aperta
Stesso aplomb visto a Firenze - scrive il quotidiano - in occasione del suo addio. Ma non cerca vendette contro la sua ex squadra, perché abbandonare la Fiorentina è una ferita che continua a sanguinare. Sì, perché Pioli a Firenze ha lasciato il cuore e tanti amici che in questi giorni non fanno altro che gufare. «Avete già vinto, non c’è partita» gli scrivono: lui intanto spera in un tampone positivo che gli permetta di sedere in panchina. Un pensiero alla sua Firenze gli scapperà, così come alla sua Fiorentina: è rimasto in contatto con Pezzella, Badelj, Biraghi e lo stesso Chiesa che provò invano a convincere per seguirlo in rossonero.
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