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Piange Batistuta, cittadino onorario di Firenze

Sapeva che si sarebbe commosso, forse però non credeva di farlo con tanta naturalezza. Per la città è come se il Re Leone non se ne fosse mai andato

Redazione VN

Piange Batistuta e le sue lacrime raccontano meglio di ogni altra parola l’emozione, la sua voglia di essere un fiorentino - scrive stamattina Stadio -. Sapeva che si sarebbe commosso, forse però non credeva di farlo con tanta naturalezza quando, chiamato a parlare nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, ha afferrato il microfono per ringraziare il consiglio comunale che gli ha riconosciuto la cittadinanza onoraria. Per la città è come se il Re Leone non se ne fosse mai andato.

Di lui ha amato tutto: i tanti gol ma anche i valori di un uomo vero che ha portato il nome di Firenze in giro per il mondo, come se le sue reti fossero un’opera d’arte da aggiungere alle meraviglie dell’architettura. Dalla vittoria ad Wembley alle prodezze del Camp Nou perché Gabriel Batistuta a Firenze ha regalato gioie e anche due trofei, una Coppa Italia è una Supercoppa che nessuno può e vuole dimenticare. Fino all’ultima partita giocata con la maglia viola, quel Fiorentina-Venezia con l’ennesima tripletta messa e segno e le lacrime, allora come oggi.

Alle 15.31 il Re Leone è diventato cittadino onorario di Firenze e il coro ‘Bati-go, Bati-gol’ si è alzato forte da parte di qualche tifoso, come se il Comune si fosse trasformato in una succursale della Curva Fiesole. Una giornata magica per il bomber che in serata è tornato davvero allo stadio Franchi per giocare la Partita Mundial in veste di capitano del “Resto del mondo”. Di fronte da avversario il suo amico Giancarlo Antognoni, sugli spalti ancora Firenze, trentamila persone a riempirlo nuovamente d’amore. E Batistuta regala a tutti i suoi tre gol.