Stavolta non c'è alcun blitz in Germania in agenda, nessuna visita da effettuare, nessun impegno personale da rispettare.Miro Klose è tutto per la Lazio. Vlado Petkovic, dopo giorni di piccole-grandi tensioni, può rilassarsi. Ritrova il suo Totem e, con lui, la possibilità di riprendere il cammino (di vittorie) interrotto dal pareggio-beffa di Atene.
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Petkovic chiude il caso Klose: “Ora sta bene”
La vigilia della Lazio secondo la Gazzetta
Fiorentina nel mirino Il caso è chiuso, insomma, anche se qualche ombra resta. Ma il tecnico di Sarajevo, tanto inflessibile quanto pragmatico, deve e vuole guardare oltre. All'impegno di oggi con la Fiorentina, crocevia fondamentale della stagione laziale. Perché dopo aver fallito il primo esame con una grande (Napoli) e aver superato il secondo (Milan), a far pendere il piatto della bilancia da una parte o dall'altra provvederà la sfida con la Fiorentina, che la Lazio ha sempre battuto nelle ultime quattro gare di campionato (se vince ancora eguaglia la miglior striscia di vittorie contro i viola, 5, ottenuta tra il 2001 e il 2005). Affrontare un match così con un Klose rinfrancato nel corpo e nello spirito è un'altra cosa. «Non è vero che si è allenato poco — rivela Petkovic — Ad Atene è stato meglio non farlo giocare, ma non è stato inutile farlo venire. Ha avuto modo di effettuare un lavoro specifico col preparatore atletico che, viceversa, a Roma non avrebbe svolto. Adesso sta meglio e sarà della partita». A Firenze avrebbero preferito il contrario. Perché quando vede viola si esalta. Alla Fiorentina ha già segnato 4 gol in 6 partite. Due con la Lazio nello scorso campionato (uno a Firenze e l'altro a Roma). Gli altri due con la maglia del Bayern in due diverse edizioni di Champions League. E il secondo, quello del retour-match degli ottavi 2009-10, a Firenze ancora lo ricordano visto che fu realizzato in evidente fuorigioco.
Record e distrazioni A pensarci bene il Totem Klose è il miglior antidoto anche al virus che ultimamente ha reso vulnerabile la squadra biancoceleste nei minuti finali. «Bisogna stare più attenti — avverte Petkovic — evitare cali di tensione, saper amministrare il risultato senza esagerare. Ma per scongiurare il rischio di essere raggiunti nel finale (come accaduto giovedì ad Atene e come per poco non era successo anche col Milan nonostante tre gol di vantaggio, ndr) è necessario avere un atteggiamento proattivo fino alla fine. La miglior difesa è sempre l'attacco». Ecco perché la presenza di Klose, oltre a garantire più gol, può pure contribuire a prenderne meno. Lo stesso non può più dirsi di Zarate. Un tempo era lui l'uomo-copertina della Lazio, oggi non è tra 23 giocatori più importanti della rosa. Tanti Petkovic ne ha portati a Firenze e Zarate non c'è. Per la seconda volta in meno di un mese (era già successo a Pescara) l'argentino è rimasto fuori dalla lista dei convocati per scelta tecnica.
La Gazzetta dello Sport
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