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Pepito: una favola? No, un reality

Una “bella storia da raccontare”. Nelle intenzioni di Prandelli la convocazione di Rossi in Brasile doveva diventare una pagina da libro Cuore del pallone. Il ct lo ha ammesso ieri motivando …

Redazione VN

Una "bella storia da raccontare". Nelle intenzioni di Prandelli la convocazione di Rossi in Brasile doveva diventare una pagina da libro Cuore del pallone. Il ct lo ha ammesso ieri motivando l’esclusione di Pepito. Evidentemente qualcosa non ha funzionato, perché alla fine la «bella storia» si è trasformata in un tormento per tutti (Prandelli compreso). Le motivazioni tecniche non sono contestabili. È vero, in Italia siamo tutti ct ma Cesare ha i titoli per esserlo più degli altri. I dubbi sono di altro tipo. Riassunto: Prandelli incontra Rossi per dirgli che non c’è nei 30, però di fronte alla voglia di provarci dell’attaccante gli manca il coraggio di escluderlo; Pepito si allena, si impegna, riceve gli elogi di tutti, poi prima della gara con l’Eire il ct gli chiede di giocare da numero 9 (ruolo non suo), ma lui non convince e viene messo fuori rosa. Sembra il format di un reality show. Con tanto di gazzarra sui social network. Una cosa però è certa: i ct di Spagna e Uruguay hanno deciso di portare in Brasile Diego Costa e Suarez, talenti reduci da pesanti infortuni, anche più recenti di quelli di Rossi, Prandelli invece ha preferito tenere a casa l’unico vero fuoriclasse del calcio italiano. Tra qualche giorno vedremo chi ha avrà avuto ragione. E senza nemmeno bisogno del televoto.

Antonio Montanaro - Corriere Fiorentino