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Pepito mille emozioni: un’ora in campo e l’affetto del pubblico

Il ritorno di Giuseppe Rossi da titolare ha un sapore speciale per Firenze, che ora si coccola il suo "fenomeno"

Redazione VN

Il primo a scandire il count-down per il fischio d'inizio è stato lui, Giuseppe Rossi - scrive Stadio -. L'ultima volta che Firenze se l'era coccolato era stato col Torino, il 18 maggio 2014. Nel mezzo c'è stata la delusione per la mancata convocazione nella lista dei 23 del Mondiale in Brasile e l'ennesimo infortunio, stavolta al menisco ma sempre al ginocchio destro, il solito, che lo ha costretto ad un anno di stop, la scorsa stagione.

Il tunnel, adesso, è davvero finito. Conta solo questo, lo sa bene Rossi. La condizione la recupererà strada facendo, così come quell'imprevedibilità che da sempre lo caratterizza. Firenze è già stata orgogliosa di rivederlo al suo posto, finalmente in campo e non più in tribuna autorità. Pure il saluto sotto la curva Fiesole, quella corsa a braccia in alto per festeggiare il ritorno alla vittoria hanno avuto un sapore particolare, come la prima volta, forse persino di più.

Gli applausi dei trentamila del Franchi hanno cominciato a risuonare fin dal riscaldamento: il "fenomeno" non è passato inosservato. Pure lo speaker dello stadio, alla lettura delle formazioni, ne ha sottolineato l'evento. Ha viaggiato a corrente alternata, come era immaginabile che fosse. La luce, però, è riuscito ad accenderla comunque: con uno stop, un dribbling e pure con qualche contrasto, per far capire a tutti che lui la paura l'ha messa in un angolo.

Quando Sousa lo ha sostituito, dopo 63 minuti, Firenze si è alzata in piedi. Anche il patron Andrea Della Valle, emozionato pure lui che per la prima volta dal suo ingresso nel mondo del calcio si è trovato un giocatore che ha voluto rimodulare il suo contratto ridimensionando la componente fissa d'ingaggio e scommettendo lui stesso sulla propria rinascita.

Un riconoscimento all'uomo, prima ancora che al calciatore e il solito coro, riservato ai prediletti, "il fenomeno". Lui ha sorriso, consapevole che la svolta è stata sancita, che indietro non si torna e d'ora in avanti starà a lui riscrivere la storia. Stavolta senza interruzioni.