In altre occasioni - scrive La Nazione - , in un passato nemmeno troppo lontano, quello di oggi sarebbe stato, molto semplicemente (ma con tanta enfasi) definito il Pepito-Day. Giuseppe Rossi che, dopo aver salutato parenti e amici, negli Stati Uniti, sbarca a Firenze e si tuffa nella sua (nuova) avventura in maglia viola.
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Pepito day a metà: Rossi torna in viola, poi si vedrà
Il rientro a Firenze dagli Usa, le visite mediche e poi il faccia a faccia con Sousa
Quello di oggi, però, potrebbe essere più correttamente definito un Pepito-day... a metà. C’è infatti tanta attesa per il ritorno in città (e nella Fiorentina) nel Fenomeno finito per sei mesi in prestito al Levante, in Spagna. Ma accanto all’attesa per un ritorno che fa comunque notizia, la Fiorentina – e lo stesso giocatore – hanno sistemato un bel pacchero di punti interrogativi. Il primo, quasi banale per il suo realismo è ovviamente questo: Rossi rimarrà davvero alla Fiorentina, oppure magari dopo una manciata di giorni di lavoro a Moena, la società cercherà una soluzione alternativa condivisa?
Toccherà soprattutto a Sousa (che già a gennaio fu decisivo per sottoscrivere il via libera al prestito dell’attaccante) scegliere il miglior destino di Pepito. Soluzione, quella che prenderà il portoghese, legata soprattutto a questioni di esigenze tattiche (la Fiorentina utilizzerà un modulo favorevole a Rossi oppure no?) e di mercato. E la società che intenzioni ha nei confronti di Rossi? Corvino, proprio come Andrea Della Valle, sembra attratto dalla opportunità di poter ripresentare ai tifosi viola un Pepito formato Fenomeno. L’idea è stuzzicante e il ritiro di Moena servirà proprio a capire se un’idea di questo genere può trasformarsi in realtà oppure no. Poi, è chiaro, la Fiorentina dovrà tenere ben presente una cosa: Rossi ha un contratto in scadenza fra meno di un anno, il 30 giugno 2017, e trattenere in squadra un giocatore che può rivelarsi decisivo e fare la differenza con una posizione contrattuale così... precaria?
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