Pepito al centro sportivo è già un buon motivo per sorridere. Dopo due mesi di fisioterapia a New York, Giuseppe Rossi da ieri pomeriggio è tornato a lavorare a Firenze, dove rimarrà per il resto della riabilitazione. Rossi, ovviamente deluso dall'eliminazione europea della Fiorentina, ha fatto coraggio ai suoi compagni, spronando il gruppo a non mollare fino alla fine della stagione: la sua voglia infatti è essere protagonista nella finale di coppa Italia contro il Napoli. Sabato 3 maggio all'Olimpico vorrà esserci anche lui e proprio per questo, con lo staff medico viola è già stato messo a punto un dettagliatissimo piano di lavoro.
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Pastorello: “Rossi presto in campo”
L’agente: “Decisivi i prossimi 15 giorni. Giovedì alla Uefa avevo chiesto…”
L'idea principale è riaggregarlo al gruppo quanto prima, non per fare tutto il lavoro con il resto della squadra, ma anche semplicemente per dargli carica emotiva in vista del rientro al calcio giocato. Che comunque è più vicino di quanto si pensi.
Pepito, come il manager Andrea Pastorello ha sempre confermato, è in anticipo rispetto ai tempi di recupero previsti e ora che vede luce in fondo al tunnel, non vuol certo mordere il freno. Ieri, anche per smaltire il jet leg e il lungo viaggio New York-Firenze, Pepito si è limitato a fare cyclette, massaggi e fisioterapia in palestra, dalla prossima settimana invece il bomber viola tornerà a correre sul campo, con scarpette da gioco e con un inizio di lavoro col pallone. Rossi lavorerà sul prato verde del mini centro sportivo viola sotto lo sguardo vigile del fisioterapista viola Dainelli e del preparatore specializzato nel recupero infortuni, Damir Blokar. Senza fretta e se il ginocchio risponderà come ha risposto alla fisioterapia in palestra, inizierà anche un lavoro che lo porterà a toccare e calciare il pallone, senza però effettuare cambi di direzione repentini, né tanto meno contrasti di gioco. Luke Bongiorno, il fido fisioterapia australiano che lo segue da anni, resterà a Firenze fino a martedì prossimo, proprio per definire nei dettagli il lavoro di Pepito e per seguirne le prime corse sul campo.
«I prossimi 15 giorni saranno decisivi — spiega Pastorello — è qui dove capiremo davvero quando Giuseppe potrà tornare a giocare». La Fiorentina intanto ieri ha diffuso il primo report medico: «Giuseppe Rossi ha iniziato la fase riabilitativa sul campo, dopo una serie di valutazioni funzionali, che hanno confermato la buona stabilità del ginocchio e la corretta attivazione neuromotoria degli arti inferiori».
Se tutto andrà per il meglio dunque, Rossi potrebbe tornare a far gol dalla trasferta del 27 aprile di Bologna (alla quartultima giornata), per poi giocare la finale di coppa Italia. Attenzione però, perché l'ipotesi di vederlo in panchina con qualche altra settimana di anticipo, magari per il match con la Roma del 20 aprile o col Verona del 13, non è affatto esclusa. E non solo perché il clima primaverile e i terreni meno pesanti potrebbero dare una mano: «Vogliamo riportarlo a lavorare in gruppo il prima possibile — aggiunge Pastorello — sarebbe importante soprattutto a livello psicologico. Alla Uefa avevo addirittura chiesto un permesso per farlo sedere in panchina giovedì scorso, anche solo da giocatore fuori lista: fargli rivivere certe emozioni sarà fondamentale per uno come lui».
Qualche minuto di partita vera poi, potrebbe anche servire per rimetterlo in forma e toglierli quel velo di umana paura nei confronti dei contrasti: all'Olimpico, a inizio maggio, la Fiorentina si giocherà quello che potrebbe essere il primo trofeo dell'era Della Valle, e Pepito non potrà permettersi indugi. (...)
Corriere Fiorentino
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