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Pasqual & co, tutti conquistati dal metodo Conte: “E’ pure simpatico”

La Gazzetta dello Sport racconta i primi due giorni di lavoro di Antonio Conte a Coverciano definendolo un “atterraggio molto buono, più che morbido. Non solo lo spirito da curiosità, buona volontà, …

Redazione VN

La Gazzetta dello Sport racconta i primi due giorni di lavoro di Antonio Conte a Coverciano definendolo un "atterraggio molto buono, più che morbido. Non solo lo spirito da curiosità, buona volontà, voglia di mostrare il meglio che c’è all’inizio di ogni viaggio: qualcosa di più solido". Ecco uno stralcio dell'articolo:

Al netto del contorno extra squadra - ascoltati commenti tipo «ma allora non è vero che è antipatico» - quello che più starà a cuore a Conte sarà entrare nel cuore della squadra: non per farsi voler bene per forza, ma per farsi seguire come gli serve per lavorare a modo suo. E’ in questo che l’apertura di credito dei giocatori sembra già concessa. Certezze e poi decisione e sicurezza nel comunicarle: ecco cosa ha colpito e sta coinvolgendo la squadra. In campo, ma anche fuori. Conte ha iniziato fuori, con il discorso di lunedì mattina, che al di là di concetti già cari a Prandelli (orgoglio azzurro, immedesimazione, necessità di riscatto) ha se possibile alzato l’indice di necessità di atteggiamento vincente. Il c.t. non concepisce altro orizzonte: un futuro, anche immediato, da numeri uno. Anche in tempi di pesante crisi per il nostro calcio. (...)

Come vincere, Conte lo sta già indicando con altrettanta intensità sull’erba dei campi di Coverciano, e prima ancora davanti alle lavagne e ai video che - se n’è avuta conferma ieri - verranno usati spesso e a lungo da queste parti. Tutti conoscevano il calcio di Conte: non tutti, ancora, la sua volontà di aggiornare le conoscenze tattiche, perfezionare e dunque anche modificare certe idee. Piacciono le novità proposte, l’idea di vincere provando a difendere e ad attaccare sempre in tanti, almeno cinque alla volta: a costo di dover mandare a memoria movimenti e posizioni illustrati maniacalmente. Piace pensare ad un calcio sempre e comunque senza rinunce, senza mezze misure: minimo due attaccanti è vista come una garanzia, non un rischio. (...)

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