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Parrucche e débâcle, poi l’addio di Corvino. Fu la fine di un ciclo

Quella di martedì prossimo non sarà un Fiorentina-Juventus come gli altri. Negli occhi dei tifosi viola ci sono ancora i cinque gol della scorsa stagione con cui i bianconeri di …

Redazione VN

Quella di martedì prossimo non sarà un Fiorentina-Juventus come gli altri. Negli occhi dei tifosi viola ci sono ancora i cinque gol della scorsa stagione con cui i bianconeri di Antonio Conte si lanciarono definitivamente verso la conquista del campionato. Una partita assurda, con i viola che rimasero quasi subito in dieci uomini per l'espulsione scellerata di Alessio Cerci, colpevole di aver colpito con un calcio nel sedere De Ceglie proprio davanti agli occhi dell'arbitro.

Ma quella dello scorso anno fu anche la partita delle «parrucche» e dei continui sfottò con cui fu accolto Antonio Conte. Tra coreografia (in Fiesole) e improbabili copricapi, il Franchi si colorò di viola, ma alla fine tutta l'ironia utilizzata contro il tecnico bianconero finì per rivolgersi contro gli stessi tifosi della Fiorentina, costretti a uscire a testa bassa, così come i giocatori, dallo stadio. E proprio fuori dal Franchi non mancò una durissima contestazione nei confronti della dirigenza e della squadra, con uno stravolto Delio Rossi che entrò negli spogliatoi rimettendo il proprio mandato nelle mani della società. Dimissioni che furono respinte, anche se poi Della Valle fu costretto a esonerare il tecnico in seguito al suo scatto d'ira (con tanto di pugno) nei confronti di Adem Ljajic solo poche settimane più tardi. Quella contro la Juventus è stata dunque l'umiliazione più cocente (e il record tra le vittorie esterne dello scorso campionato) dell'era Della Valle e forse il punto più basso di due stagioni da dimenticare.

Da quel momento la Fiorentina ha iniziato a ricostruire il proprio futuro. Prima immaginandolo con Delio Rossi, poi affidandolo a Vincenzo Montella. Perché la clamorosa sconfitta contro la Juventus provocò anche la fine dell'era Pantaleo Corvino. Il giorno seguente, la Fiorentina comunicò infatti che non avrebbe rinnovato il contratto con il ds, in scadenza a fine campionato. Iniziò allora il nuovo ciclo, per fare in modo che umiliazioni del genere non fossero ripetute. Per tutto questo, la sfida di martedì prossimo appare come un vera e propria rivincita, una prova che la squadra è chiamata a non fallire. Per questo il portiere-tifoso Viviano ha già iniziato a caricare i propri compagni come il roccioso Facundo Roncaglia. Una sfida sentitissima che la Fiorentina vuole conquistare per chiudere definitivamente la porta al recente passato e, magari, avvicinarsi anche alla vetta della classifica. Per continuare a correre verso l'obiettivo finale: tornare il prima possibile in Europa.

Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino