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Parco pedonalizzato? Campo di Marte si divide

In attesa del nuovo stadio, un impianto futuristico che assomiglierà all’Allianz Arena, Campo di Marte si prepara al cambio epocale. Da un lato il quartiere a vocazione sportiva perderà il …

Redazione VN

In attesa del nuovo stadio, un impianto futuristico che assomiglierà all’Allianz Arena, Campo di Marte si prepara al cambio epocale. Da un lato il quartiere a vocazione sportiva perderà il suo cuore viola, dall’altra si trova a fare i conti con una possibile pedonalizzazione dell’area del Franchi. Almeno queste potrebbero essere le intenzioni dell’amministrazione comunale. Come al solito commercianti e residenti si spaccano. I primi hanno paura di perdere una bella porzione di clientela («Non vogliamo fare la fine del centro storico con gran parte delle attività che hanno chiuso da quando il sindaco Renzi l’ha ripulito dalle quattro ruote», le loro parole), i secondi non la vedono tanto male, «l’importante è che poi il traffico non venga dirottato in altre vie» come via dei Mille o viale De Amicis che si trasformerebbero in una sorta di salvagente della zona pedonale. «Ma i’cchè dicono — ride quasi Graziano Ceccarelli della Pizzeria Da Graziano Stadio —, non sta né in cielo e né in terra pedonalizzare l’area. Il Mandela Forum è un viavai di macchine e autobus, poi ci sono le società sportive. Non credo sia un progetto realizzabile». Giampaolo del Bar Marisa, l’università del calcio, tra un scontrino e l’altro dice: «Non siamo in centro storico. Qualcuno dovrebbe ricordarsi che qui ci sono attività economiche che rischiano tutte di chiudere». Alessandro Benvenuti, invece, precisa: «Dipende: la chiusura di viale Paoli non dovrebbe essere un problema, ma in viale Fanti sarebbe un disastro». Non usa mezzi termini Davide Baroni del Bar Maratona, altro fortino dei tifosi viola: «Pedonalizzare? Meglio non pensarci, sarebbe un grosso problema». All’interno del distributore di benzina Shell non tira bell’aria: «Se davvero il progetto dovesse andare in porto — va dritta al punto Patrizia Nencioni — noi saremmo costretti a mollare tutto. Un distributore in una zona pedonale non ha ragione di esistere, anzi, è più facile che ci arrivi un’ordinanza di chiusura». Patrizia è preoccupata. E un po’ amareggiata: «Da un lato — aggiunge — mi dispiace perché parecchi calciatori passavano di qui, perché da 30 anni respiriamo questo clima viola, perché ci siamo affezionati. Dall’altro forse i disagi diminuiranno: quando ci sono le partite o altri tipi di eventi qui siamo completamente ingabbiati. Non lavoriamo. Anche — precisa — se bisognerà vedere come verrà utilizzato il Franchi, al peggio non c’è mai fine». Marco Grassi, un residente, commenta: «Di sicuro sarà più piacevole fare due passi o fare un po’ di sport ma noi la macchina dove la lasciamo?». La zona è un formicaio, un tappeto metallico di cofani incastrati, auto parcheggiate con ‘manovre di fortuna’ e clacson furiosi. «Gliela andiamo a parcheggiare sotto Palazzo Vecchio», scherza, saluta e se ne va.

La Nazione