Ormai è così da anni. I tifosi lo sanno e si sono abituati, quasi non fanno più caso alle partite che si giocano anche di sabato. Perché non è più la «domenica del pallone» così come cantava Rita Pavone nel '62, ora i giorni consacrati al calcio sono due o tre, non più uno solo. Le esigenze della pay-tv e gli impegni europei delle squadre hanno infranto il mito delle partite la domenica. Il calcio a spezzatino degli ultimi anni ha tolto l'effetto della prima corale di A come in passato, quando i tifosi potevano farsi grandi scorpacciate di calcio, tutte in un'unica giornata. Gli anticipi di campionato sono figli di due esigenze: più partite da seguire in tv e rimedio per un calendario fitto d'impegni per i club. Ma la «regola» dell'anticipo forzato l'ha imposto la pay-tv, e per i soldi il calcio ha cambiato le sue regole non scritte. La prima partita «dettata» dalle tv è stata Parma-Napoli 3-0 del 7 settembre 1996, quel giorno si giocò anche Bologna-Lazio 1-0, ma qualche ora dopo. Da quella prima volta, i nostri sabato sono cambiati, si sono affollati di calcio e gol. E così anche quest'anno la «prima» di campionato di serie A andrà in scena a piccole dosi. Un po' oggi e un po' domani, per dare ai tifosi un primo assaggio di questa lunga stagione di calcio. Si comincia con Fiorentina-Udinese e Juventus-Parma. Una sorta di aperitivo prima della cena completa.
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Pallone di sabato Il debutto 16 anni fa
Ormai è così da anni. I tifosi lo sanno e si sono abituati, quasi non fanno più caso alle partite che si giocano anche di sabato. Perché non è più …
La Gazzetta dello Sport
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