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Oriali e quell’aneddoto viola: “Io mediano di spinta? Non più”

NON È ANCORA il caso, per la Fiorentina, di dare un’occhiata di sguincio all’Inter, come era invece in programma. Prima c’è potrebbe esserci il recupero con la Roma all’Olimpico. I …

Redazione VN

NON È ANCORA il caso, per la Fiorentina, di dare un’occhiata di sguincio all’Inter, come era invece in programma.

Prima c’è potrebbe esserci il recupero con la Roma all’Olimpico. I punti fermi rimangono la squalifica di Amauri e le condizioni non buone di Nastasic.

Di sicuro c’è più tempo per parlare del cosiddetto dopo Corvino e ipotizzare l’arrivo di Gabriele Oriali, detto Lele, come direttore sportivo.

C’è un “però” gigantesco che induce a tenere a freno le ipotesi e a non sbracciarsi troppo. Il “però, con un punto interrogativo, e nello stesso tempo con un diluvio di scongiuri, è questo: e se però la Fiorentina retrocedesse? Diamo per buona, o almeno auspicabile, una soluzione senza traumi, stagione persa, buttata via, sciupata, ma con salvezza finale. Chi la meriterebbe? I tifosi, loro sì.

Oriali sa che la Fiorentina punta molto su di lui, anche perché sarebbe accolto bene dal pubblico. Bene vuol dire, e non solo parole al vento, quattro stagioni in viola a fine carrier, 105 presenze e 7 reti. Lele è di Como, classe ’52, ha giocato tredici campionati nell’Inter.

IN CARRIERA ha un totale di 382 presenze e 40 gol. Campione del mondo nell’82. Ah già, un paio di scudetti. Giocatore di fiducia, grande fiducia. Una vita da mediano, detto e cantati da Ligabue. A su tempo fece gruppo in viola con i non più giovincelli Cuccureddu, Pulici, Gentile, Socrates stesso, Per dire fino in fondo chi è riportiamo volentieri un episodio di quando era nella Fiorentina e fu invitato in una scuola media, la «Dino Compagni» per raccontare qualcosa agli studenti. L’insegnante di lettere lo presentò così: «Salutiamo con gratidudine il mediano di spinta Gabriele Oriali della Fiorentina». Oriali intervenne così: «Oddio, proprio di spinta non più». Ammesso che arrivi, e pensiamo proprio che gli piacerebbe, meriterebbe un applauso tra quelli avanzati degli anni lontani.

La Nazione