Jo non aveva il motorino quando gli dissero di muoversi da Podgorica a Belgrado, dove quelli del Partizan l'avrebbero tirato su fin dentro la prima squadra; strada che non potevano seguire i genitori, che in città avevano il posto fisso. A tredici anni Jovetic si imbarcò per un altro paese con Bojana, sorella maggiore-studentessa-persona che in tutto si occupava del baby Jo-Jo. Legame super tra i due, rafforzato dai cinque anni da soli in Serbia, oggi è lei lo speciale portafortuna di Jove. Convocata per un'uscita speciale, quella di Fiorentinajuve: Jo l'ha fatta arrivare apposta dal Montenegro, talismano da piazzare in tribuna.
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Ora JoJo sogna un gol alla Sheva
Stevan ha ‘convocato’ il suo portafortuna. Obiettivo capocannoniere
Come Sheva
È l'ultima storia intorno a Jove e la Juve, legame che ha unito i giorni dell'estate. Siccome alla fine Jo sfiderà il bianconero da nemico, questo è il sogno della notte: un gol bello e complicato come quello segnato da Shevchenko, idolo di JoJo, in una sfida alla Juve dell'inverno 2001. Una magia che sia anche utile: Jovetic ha segnato a Torino l'anno scorso, primo e fin qui unico siluro anti-juventino, depotenziato dai gol di Bonucci e Matri (e nello 0-5 era fuori per ko). Jo spera poi di continuare ad aggiungere mattoni alla classifica marcatori: il titolo di capocannoniere è ora concreto obiettivo, 25 botti il traguardo auto-imposto, non ci sono infatti bonus contrattuali, ma una semplice sfida con se stesso. (...)
La Gazzetta dello Sport
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