Romulo Souza Orestes Caldeira. Prova a chiamarlo così e quando avrai finito lui sarà già schizzato altrove. Meglio Romulo. O il drone. Perché dicono che sia telecomandato da un joystick che lo guida qua e là. Il drone corre. Si infila ovunque. Spesso si perde e si annoda su se stesso. Poi riparte, come prima e più di prima. Un perfetto ragazzotto da corsa, questo misterioso brasiliano costato un occhio (circa due milioni e mezzo di euro), anche se giocava poco pure nell’Atletico Paranaense. Bravissimo ragazzo. Ma bravo davvero. Uno che fuori dal campo vola basso e sul campo lavora duro. Tutto sembra meno che un brasiliano. Anzi, Romulo sta allo stereotipo del calcio carioca come Bondi alla miglior poesia. Piedi difficili ma fiato senza fine. Diciamo che non è un profeta del calcio bello. Eppure gioca nella Fiorentina più preziosa che c’è. E allora? Allora funziona così: lui sarebbe un quinto di centrocampo. Solo che lì c’erano Cuadrado e Cassani. Così a Montella si illumina il cervello e lo prova interno destro in attesa del ritorno Aquilani. E lui sorprende tutti. Cioè, un attimo.
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Occasione per Romulo, brasiliano ma non troppo
Montella si è opposto alla sua cessione, può tornare proprio contro la Juve
Il fatto è che Romulo è capace di arrivare fino all’area di rigore non si sa bene come. Però ci arriva. E poi? Ecco, qui viene fuori il problema. Poi boh... Ok, questo è il suo limite, così come un senso tattico un po’ surreale. Però il cuore a volte vince su tutto. E lui quello ce lo mette sempre. E se Romulo c’entra il giusto con le idee di Montella, la verità è che Montella si è opposto alla sua cessione e lo ha voluto tenere a tutti i costi come riserva di Cuadrado. Lo hanno chiesto, nell’ordine: Chievo, Bologna e Siena. Ma meglio far partire Cassani, perché Romulo dove lo metti va. Un drone, appunto. E un grandissimo intenditore di calcio, tanto che nella lettura post partita risulta sempre uno dei più lucidi e appassionati. E se sull’erba ogni tanto si confonde, capita però che poi il destino gli rimetta sulle spalle grandi responsabilità e grandi occasioni. Romulo infatti torna, e mica in una partita semplice, ma nella sfida dell’anno in casa Juve. Anche all’andata c’era. Buona prova, la sua, a parte un tiro da ottima posizione finito più o meno dalle parti del Padovani. E adesso quasi certamente toccherà ancora a lui mettere una toppa al centrocampo di Montella. Quindi, forza Romulo: grande cuore ovunque, brasiliano per caso. O per scherzo, chissà.
Benedetto Ferrara - La Repubblica
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