Rebus cittadella. Assieme allo studio di fattibilità la Fiorentina consegna anche il piano economico-finanziario che, oltre allo stadio, sviluppa sui 32 ettari della Mercafir anche la cittadella. Cioè la ‘macchina’ produci-reddito su cui i Della Valle contano per rientrare dell’investimento totale. Stimato da qualche osservatore in quasi 200 milioni di euro. Cosa prevede la macchina da reddito? Grazie alla riorganizzazione e alla vendita all’ingrosso circoscritta nella parte nord, già la giunta Renzi aveva ricavato 32 ettari.
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Nuovo stadio, i 32 ettari della Mercafir sono già stretti
L’ipotesi è trasferire l’extra-stadio a Castello oppure in viale Guidoni. Le mosse di Comune e Fiorentina
Di questi però solo 7,5 ettari, cioè 75mila metri quadrati, saranno occupati dallo stadio. Il resto è stabilito dal Piano strutturale già in vigore: 18mila metri saranno destinati a spazi commerciali, a negozi. Aggiuntivi, probabilmente, ai bar ai ristoranti e agli sky box che verranno realizzati all’interno dello stadio. Per la ricezione turistica, cioè per l’albergo, sono stati previsti invece 4mila metri quadrati. Il resto riservato ad uffici. Non solo. Nonostante la vicinanza con l’aeroporto e la futura linea 2 (attraverserà viale Guidoni), le coordinate del Piano strutturale prevedono una nuova piazza e anche un parcheggio da 3.700 posti auto all’angolo tra il tracciato
ferroviario per l’Osmannoro e via dell’Olmatello. Ma è proprio il ‘puzzle’ il problema.
La Mercafir va comunque stretta per una Fiorentina proiettata verso i grandi investimenti: «Nell’area Mercafir tutto quello che volevamo fare noi non c’entra», ebbe a dire già alla fine dello scorso anno il presidente operativo Mario Cognigni. E proprio la convinzione che la Mercafir sia insufficiente spinge i Della Valle a non considerare chiusa la partita: «Acf Fiorentina manifesta comunque fin d’ora la propria disponibilità a presentare un nuovo studio di fattibilità qualora il Comune dovesse individuare un’area diversa da quella attualmente ipotizzata». Un modo per porre il problema. E per avvertire Palazzo Vecchio che la ricerca di aree extra non è finita. Puntare su Castello?
Potrebbe essere in teoria una soluzione per ‘allargare’ la Mercafir: ma la proprietà dell’area è ancora oggi nelle mani di Unipol-Sai e non è chiaro cosa ne sarà del progetto Castello e della stessa proprietà dei terreni ormai edificabili. E se anche i Della Valle finissero per acquistare qualche appezzamento da Unipol, si dovrebbe comunque ridisegnare daccapo il progetto Castello. Ci sono però ancora terreni ‘liberi’ nelle immediate della Mercafir. Quelli per esempio a nord, lungo il viale Guidoni, davanti in pratica al Palazzo di giustizia. Terreni sui quali i patron viola, a quanto si dice, avrebbero già messo gli occhi, anche se alla fine è mancata l’intesa economica tra privati. O quelle invece a sud, lungo il viale XI Agosto. Ma si tratta comunque di ipotesi per il momento. L’unico punto fermo è adesso il documento consegnato dalla Fiorentina al Comune. Cosa ci ha messo entro la società viola?
Il documento depositato non è un documento pubblico. E come tale non è consultabile. Lo diventerà entro il 14 ottobre, quando (e se) Palazzo Vecchio lo dichiarerà di «pubblico interesse». Solo in quel momento studio di fattibilità e piano economico-finanziario diventeranno pubblici. E in quello stesso momento scatterà l’obbligo per il privato di presentare non uno studio ma un progetto definitivo. Che sarà poi esaminato e messo a gara entro i 120 giorni successivi al momento
della presentazione. In base alle indicazioni del Piano strutturale, le future edificazioni dentro alla Mercafir (per un massimo di 30mila metri quadrati) non potranno svilupparsi in altezza a piacere. Anche perché l’area della Mercafir e il futuro stadio si trovano in linea con la futura pista parallela all’autostrada, prevista dal Pit oggi in votazione in Regione. Una pista ‘monodirezionale’, si assicura. Ma che non può porre comunque ostacoli troppo alti, per ragioni di sicurezza, sul possibile cono di decollo e atterraggio degli aerei.
la Repubblica
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