Dopo Fiorentina-Roma un tifoso ha scritto su facebook: «Ridateci il 2012». Come dargli torto? Il 2013 per ora è un pianto. Pali, traverse e drammatici arbitri shakespeariani tipo Romeo e i suoi colleghi, quelli che in tre non hanno visto altrettanti giocatori in fuorigioco, il che significa, facendo due calcoli, che anche se metti ventidue arbitri in campo non cambia nulla. Ok. Però i problemi ci sono, e va detto che una inversione di umore così violenta nel giro di due settimane non è facile da metabolizzare. Si chiama sindrome da martellamento violento e costante nelle parti basse. E i suoi profeti sono quei colleghi di ufficio che quando tu dici “che bel sole” ti guardano dritto negli occhi e soffiano col tono rauco fradicio della bambina dell’esorcista la frasetta magica: «Dura poho i’ sole, alla tele hanno detto temperature in picchiaha e allarme meteo». Grazie. Altri esempi? «Se l’era bono un si pigliava noi”, «se unn’era rotto un si pigliava noi», e via dicendo. A proposito: e Larrondo? Where is Larrondo? Sempre sui social qualcuno lo ha già ribattezzato Larrotto. Ma in realtà dovrebbe essere solo un problemino al ginocchio. Potrebbe essersi infortunato a Colle Val d’Elsa, mentre faceva benzina.
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Nostalgia Roncaglia, il ritorno. E Larrondo…
L’articolo di Benedetto Ferrara
Speriamo bene. Comunque non disperiamoci, fino a ieri abbiamo fatto senza il bomber dell’Autopalio e oggi proveremo a non farlo rimpiangere. Perché se vale solo il trip del mercato allora dovremmo dire che questa Fiorentina soffre pesantemente anche l’assenza di Lampard. Già. Ma vi ricordate Facundo? Si, quello che inseguiva gli avversari anche su twitter? Nel 2012 era il grande protagonista di una saga avvincente ed epica. Libri, battute e tanti applausi. Diciamocelo: se Tarantino lo avesse visto in azione il ruolo di Django sarebbe stato suo. E poi? Poi la panchina. Ma come? Facundo in panchina? Ma non è possibile. È come mettere Obama al posto di Nardella a fare il vice di Renzi. E dai. Comunque oggi Facundo potrebbe tornare. Nostaglia Roncaglia, direbbe Montella citando Al Bano.
Chi invece dovrebbe partire è Viviano, il portiere tifoso. Altro ex punto fermo saltato come un birillo al bowling. Stiamo assistendo alla normalizzazione dei nostri eroi. E non è bello, perché di eroi ne abbiamo sempre bisogno. Vi piacerebbe sapere che Che Guevara è vivo e lavora all’ufficio anagrafe a Sesto? O che Jim Morrison riappare dal nulla per cantare a San Remo insieme a Marco Carta? No, vero? Ma la verità è che ormai siamo pronti a tutto. E tutto ci rifilano. Anche, tra le altre, la lista elettorale dei “Moderati in Rivoluzione”. Ora, va detto che i moderati in rivoluzione, oltre alla chiarezza di chi si contraddice subito, ancora prima di spiegarti un programma, sono la penultima frontiera della dissociazione umana. L’ultima la raggiungeremo quando qualcuno fonderà il viola club Antonio Conte, ma a occhio la cosa appare decisamente improbabile.
Per chiudere non possiamo non ricordare la straordinaria prova del telecronista Rai che definisce «violenza pura» (accentuando il tono ultra drammatico) il finale di Fiorentina-Roma. Due cose da dire. La prima: giusto maledire la violenza, ma a nessuno è venuto in mente che i giocatori della Roma in realtà volevano solo perdere tempo? La seconda: non portate il telecronista a vedere Tarantino, meglio i puffi. No, anche lì ci sono brutte scene e Gargamella non è un buon esempio. Meglio Bambi, sì. Infine. Non ridateci il 2012, ridateci il Ciuffi. Senza di lui punti zero e Larrondo, senza sciarpa, è già ko. Torna presto Mario, c’è bisogno di te.
Benedetto Ferrara - la Repubblica
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