Domani sarà il giorno dell’incontro che decide: la Fiorentina da una parte, Neto dall’altra. Francesco Gensini sul Corriere dello Sport-Stadio ricorda che Neto ha un contratto che scade a giugno e i vari tentativi fatti dalla Fiorentina per allungarlo non hanno prodotto l’esito sperato. Neto nei mesi ha migliorato sensibilmente il proprio rendimento dopo gli inizi incerti: altre società hanno apprezzato le sue qualità, specie Roma, Juventus e Liverpool si sono mostrare più decise delle altre in avance più o meno accentuate e così la trattativa da difficile è diventata molto complicata.
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Neto: domani l’incontro decisivo
Per Stadio e Repubblica la situazione è difficile. C’è tensione
Giova ricordare le parole del patron Andrea Della Valle a questo giornale pochi giorni prima di Natale. «Se Neto non firma, va Tatarusanu in porta». Un pensiero forte del boss, un suggerimento: la decisione ultima e definitiva spetterà a Montella. Ma prima tocca ai protagonisti intorno al tavolo di discussione. Sensazioni? Pessimismo, sano realismo e rialzo di ottimismo si sono accavallati in un intreccio diabolico che lascia come minino tutto in sospeso.
Per quanto riporta La Repubblica invece non è escluso che l’incontro di domani possa vivere qualche attimo di tensione, visto che la posizione della Fiorentina sembra molto rigida: o il numero uno firma, o viene immediatamente messo sul mercato. Non solo per evitare di perdere tutto il capitale, ma anche perché a quel punto avere un portiere con le valigie pronte diventa un problema per tutti, soprattutto dal punto di vista ambientale. È chiaro che chiunque venga a trattare Neto, anche se il prezzo del cartellino non può essere elevato (visto che si azzera tra sei mesi), dovrà abbassare l’offerta allo stesso giocatore. Insomma, la questione è complicata, quello che è certo è che nessuno, in casa Fiorentina, sembra molto ottimista riguardo a un possibile lieto fine.
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