Lo sciopero dei tifosi nei primi dieci minuti della partita contro la Lazio, l’amarezza incattivita di Firenze, le facce un po’ spaesate dei giocatori che si trovano in mezzo a una tempesta imperfetta, la rabbia che i Della Valle faticano a contenere nell’ambito di proteste quiete: succedono cose strane mentre la Fiorentina è impegnata su tutti i fronti, a otto giorni dal primo match del trittico contro la Juve. E mentre Borja — molto icona di Gesù Cristo per barba, magrezza e carnato pallido — è il simbolo innocente del nuovo complotto del sistema contro la Fiorentina, i Della Valle hanno preparato la strategia per uscire dal gelido impasse.
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Nazione: lotta su tutti i fronti
Adv è pronto alla battaglia: ecco la strategia
Adv ieri ha ribadito che resterà patron senza ricoprire il ruolo ufficiale di presidente (il cda di aprile confermerà Cognigni), ma questo non gli impedirà di continuare la sua battaglia attraverso un ruolo solo formalmente non operativo. Anzi, Andrea Della Valle è convinto che la figura del patron sia più rappresentativa a livello di rapporti con i vertici delle istituzioni sportive. In ogni caso il patron è il proprietario: logico che difenda gli interessi della sua società con una forza che prescinde dall’incarico operativo.
I Della Valle hanno intenzione di scrivere una lettera ai presidenti di Federazione e Lega per sollecitare un confronto (e un incontro) sul tema dei comportamenti arbitrali. In sostanza la Fiorentina — che continuerà a muoversi a livello legale per stabilire il principio di un eventuale danno patrimoniale, dall’esclusione dalla Champions in poi — si sta muovendo su più fronti. Stabilita l’incredulità e l’amarezza per il comportamento così «poco collaborativo» degli arbitri, la società non vuole abbandonare la speranza di smussare i toni: proprio attraverso Abete e Beretta, le due massime figure del calcio in Italia, sarebbe auspicabile un confronto con i responsabili del settore arbitrale Nicchi e Braschi.
C’è qualcosa che non va? Chiariamola una volta per tutte senza ripicche, fiscalità da giacchette nerissime e rancori magari travestiti da decisioni casuali (vedi per esempio uso dei cartellini contro i diffidati, stesura di referti arbitrali, antipatia mal repressa nelle dichiarazioni pubbliche). Nei prossimi giorni è attesa la risposta di Federazione e Lega. Potrebbe perfino vincere il buonsenso (una volta tanto).
La Nazione
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