Venti metri di pura follia calcistica. Venti metri da foca ammaestrata a Perugia, col pallone incollato sulla testa e non proprio in una partita qualsiasi, addirittura nella semifinale di ritorno di Coppa Uefa del 1990 contro il Werder Brema. Non servì a niente, ma non importa perché in certi casi conta il gesto, il colpo di genio. Di Nippo Nappi a Firenze si ricordano solo quei dieci secondi fuori dalle regole, mentre a Genova, sponda rossoblu, è stato un piccolo idolo. Tre periodi abbastanza fortunati e un modo di giocare istintivo che accendeva la Nord. Con la maglia viola invece ci sono state due sole stagioni, ma è a Firenze che ha conosciuto l'amico Stefano Borgonovo, con cui fioccavano le battute anche nei giorni neri della malattia. E un sorriso di Stefano valeva per lui quanto quella corsa senza logica in quell'aprile di tanti anni prima.
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Nappi, la «foca» e i sorrisi di Borgo
L’articolo di David Guetta sul Corriere Fiorentino
David Guetta - Corriere Fiorentino
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