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Napoli-Fiorentina, al San Paolo va in scena la “Divina Commedia”

Sarri vuole che il San Paolo sia un inferno

Redazione VN

Il passato è realmente una terra lontana, graffi cancellati dall’abbronzatura di quest’autunno caldo, rovente, accecante: 25.128 con la Sampdoria, alla prima interna della nuova era; e appena 13.043 con il Bruges, nel debutto Europeo, un quarto dei cinquantamila (e passa) che passeggiano, ottimisticamente, verso il San Paolo, lasciandosi cullare dalla fantasia. "I tifosi possono sognare, devono. E allora: spero che lo stadio sia un inferno". La Divina Commedia - scrive Antonio Giordano sul Corriere dello Sport-Stadio - è adesso, in quest’ora e mezza di sana bellezza, il senso estetico allo specchio in un Napoli-Fiorentina che scuote la (apparente) freddezza di Sarri: "Da cinquant’anni abito a quindici chilometri dallo stadio di Firenze, non è una partita come le altre". Ma certo che no, altrimenti non si sarebbe avvertita l’atmosfera da Evento, e quel clima d’insofferenza verso una sosta che ha tentato di ammorbidire la Napoli uscita stordita da San Siro: "Siamo stati bravi, vero, e magari questa pausa può aver spaccato l’inerzia. Però se questo è il big-match della domenica, nella giornata in cui c’è Inter-Juventus, il merito è della Fiorentina, che è capolista. Ma io vado a giocarmela e senza alcun retropensiero....".

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