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Montolivo e Aquilani, giocatori di “confine”

Beccantini sulla Gazzetta: “Due campioni mancati”: sei d’accordo? (COMM.)

Redazione VN

Nel suo corsivo sulla Gazzetta dello Sport, il giornalista Roberto Beccantini mette nel mirino i "giocatori di confine", predestinati campioni che si sono un po' persi per strada. E tra questi cita anche due centrocampisti dal destino incrociato, l'ex viola Riccardo Montolivo e il suo 'successore' a Firenze Alberto Aquilani.

Sulla carta, e non solo per modo di dire, Montolivo ha tutto: fisico, eleganza, tiro, lancio, visione periferica. Ruolo, mezzala. Ci ha provato da regista alla Andrea Pirlo, da perno arretrato alla Nigel De Jong, e pure da trequartista alla Kakà, con esiti ballerini. Prigioniero del Milan, e viceversa.

Il problema è trasferire in campo quel «tutto». E qui Montolivo si perde. Come si è perso Alberto Aquilani, già 29 anni, troppo coccolato e predestinato per non cadere nel trabocchetto del «tutto qui?». Da Trigoria a Trieste, poi Roma, Liverpool, Juventus, Milan, Fiorentina e modiche dosi di azzurro, sospeso tra infortuni gravi e rendimenti alterni. Forse l’indole, forse il fato, forse la vaselina dei cronisti: mi aspettavo di più.

Tornando a Montolivo, le esperienze di Atalanta e Fiorentina dovrebbero averne temprato il carattere, molto (troppo?) docile. Incarna la figura dello splendido incompiuto. In fila alla dogana, gli manca sempre un timbro sul passaporto. Traduzione: quel briciolo di personalità, di arroganza, chiamiamola così, che spesso fa la differenza. (...)

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