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Montenegro ma non amaro Firenze trova nuovi gol slavi

Il montenegrino che di solito segna è in tribuna Vip, ma ci pensa Savic

Redazione VN

Quello con il Manchester City rischia di trasformarsi nell'affare dell'anno. Non tanto per chi è andato, un potenziale campione come Nastasic, quanto per cosa è tornato indietro. Un pacco di soldi, e il cartellino di Stefan Savic. Affare da quasi trenta milioni di euro considerando i denari arrivati in casa viola (16 milioni), la valutazione di Savic (7,5 milioni), e i bonus legati al contratto di Nastasic. Che porteranno altri introiti nelle casse gigliate in caso di successi parziali e finali dello stesso Manchester City. Gli ultimi giorni del mercato di agosto sono stati caldi in casa Fiorentina. Tenuto con forza e amore a Firenze Stevan Jovetic, lasciato partire appunto un talento come Nastasic: operazione andata a buon fine soltanto perché nella trattativa è stato inserito questo ragazzo montenegrino classe '91 dalle potenzialità inesplorate. Ma ben chiare per il duo di mercato viola Pradè-Macia. Che hanno vincolato l'affare all'ok di Mancini alla cessione dello stesso Savic.

Primi gol Stefan gioca in nazionale con l'amico Stevan, Jovetic appunto. E da qualche mese lo fa anche nella Fiorentina. Da ieri è entrato nel tabellino marcatori viola con una prova di forza mista alla giusta scelta di tempo. Due gol, di testa, e un'altra rete sfiorata. Ovviamente sempre con l'incornata su calcio piazzato. Marchio di fabbrica per il ragazzone montenegrino. Protagonista assoluto in attacco dopo essersi guadagnato i galloni dietro. A inizio stagione infatti, Savic è partito dietro al terzetto titolare Roncaglia-Rodriguez-Tomovic. Conquistandosi il posto dal primo minuto allenamento dopo allenamento. Per non mollarlo più. Curiosità. Savic è il quattordicesimo giocatore viola a trovare la via del gol in questa stagione tra campionato e Coppa Italia. «Sono felice per i gol — ha detto lui — ma dispiaciuto per i punti persi. La Sampdoria merita i complimenti, ci ha messo in difficoltà in alcuni frangenti. Peccato, speravamo nei tre punti. Adesso testa soltanto alla Roma». (...)

La Gazzetta dello Sport