Uno è laureato in legge, l’altro in gol segnati da centravanti, duecentotrentasette in cinque squadre. Stramaccioni è fisicamente un sottoclone involontario di Mourinho, Montella è stato paragonato calcisticamente a Guardiola e questo forse è stato un dispetto dei suoi nemici. Mai misurarsi con i miti e comunque ognuno si tenga il proprio tiki-taka, che poi è un sistema per far possesso palla come gli altri, solo in modo più elegante e cattivo se si riesce a verticalizzare. E i viola fino a dicembre affondavano spade, più che giocatori, nelle pance delle difese.
stampa
Montella-Strama, baby gang
La sfida nella sfida tra i due giovani tecnici
Fiorentina e Inter hanno gli allenatori più giovani della serie A e per questo l’incrocio di domani sarà un ulteriore esame in questa sfida fra tecnici emergenti che devono riemergere. La Fiorentina arriva da un periodo di strana debolezza, ha perso male alcune partite giocate bene e deve superare lo choc dell’unica gara in cui ha veramente deluso (a Torino contro la Juve). L’Inter ha perso Milito, ma ha riserve che a occhio valgono i titolari viola e un allenatore che è nella manica del presidente, qualunque cosa succeda, e questo è un bel vantaggio.
Stramaccioni lo ha dimostrato intervenendo pesantemente sul mercato di gennaio per indicare il nome di Mateo Kovacic, che Moratti ha comprato pagando 15 milioni alla Dinamo Zagabria. Anche Montella a gennaio ha avuto una parte attiva nel mercato, ma il mancato arrivo dell’attaccante pronto-subito ha lasciato rimpianti mai confessati pubblicamente. Un’altra differenza fra i due allenatori riguarda l’impostazione del gioco, se è vero che Firenze sta cercando di impostare un viola style che prescinde dagli avversari (stesso modulo, stessa idea che predilige il possesso palla in misura teoricamente collegata lo spettacolo) mentre Stramaccioni si è incartato cambiando più volte il modo di stare in campo per adeguare l’Inter alle caratteristiche degli avversari.
In questo Montella è stato molto più deciso, ha scelto una squadra e l’ha percorsa sempre, a qualunque costo, raccogliendo all’inizio risultati superiori alle aspettative. Il problema è continuare ora, che il vento è un po’ cambiato e intorno a Jovetic — nome a caso — circolano più mugugni che passaggi giusti. Montella e Strama, i più giovani del campionato dovranno dimostrare di essere adulti, perché a questo punto del campionato non c’è più spazio per le scelte fragili.
La Nazione
© RIPRODUZIONE RISERVATA