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Montella, la grinta dello scugnizzo. Catania-Firenze again

Giovane, tosto, orgoglioso: ritratto nel prossimo tecnico viola

Redazione VN

Catania-Firenze, again. Sì, tutti a pescare in casa Pulvirenti. Un pacco di milioni per Vargas, un allenatore serbo sgonfiatosi in tempi rapidi e quindi, adesso, un aeroplanino pronto ad atterrare nell´aeroporto dei Puffi, quello sistemato a Firenze nord, tra l´A1 e la cittadella dei sogni annegati nel mai. Benvenuto Vincenzino, il nome giusto sei tu. Così hanno deciso Pradè e Macìa, la nuova coppia tecnico-operativa di casa Della Valle. Ora c´è da aspettare che il Catania scelga il sostituto, poi, al massimo tra quattro o cinque giorni, Montella verrà presentato alla stampa e ai tifosi fiorentini.

L´ex giallorosso sarà l´allenatore numero dieci dell´era Dv. A lui spetterà il rilancio di una squadra uccisa da errori e da scelte disastrose che hanno messo in pausa i cuori frementi di una città tradita. E che Montella sia. Perché alla Roma ci va Zeman, il tecnico più desiderato dai fiorentini. Pare che il boemo non abbia saputo resistere alla chiamata arrivata dal suo passato. Un ennesimo dolore per il buon Vincenzo, che proprio da Roma era stato mandato via per far posto al meraviglioso progetto "sangria" firmato Luis Enrique.

Un anno a Catania decisamente brillante, quello dell´aeroplanino, che con gioco e risultati ha perfino rischiato a un certo punto di lottare per l´Europa League. Il ritorno alla Roma sembrava la vendetta perfetta nei confronti di quelli che non avevano creduto in lui. Ma chi lo conosce bene sostiene che sia stato proprio Montella a non trovare l´accordo con i suoi vecchi dirigenti, non tanto per recenti rancori, quanto piuttosto per la rosa che a lui non piace un granché. Non almeno per le sue idee di gioco. Così dicono, forse anche per farci pensare che la prima scelta sia proprio Firenze. E magari è davvero così.

Di sicuro Pradè Vincenzino lo conosce benissimo, visto che a Roma ci ha lavorato insieme. Da tecnico dei giovanissimi alla prima squadra. Il tutto in piena corsa. Sesto posto finale, un derby dominato e una semifinale di Coppa Italia. Montella è un ambizioso. E questo fa gioco. E uno dal carattere tosto. Bene così. Poi è giovane, classe ‘74. E anche questo può essere un bene. Non uno che viene qui a cercare la pensione. E sarà anche vero che non ha grande esperienza. Però da Catania fanno sapere che, per quanto ai primi passi, l´ex attaccante esploso a Empoli nei primi anni Novanta ha carisma coi giocatori e non abbassa mai la testa davanti a fastidiose intromissioni. Insomma, aziendalista sì, ma senza perdere mai la faccia. Tanto che tra lui e Lo Monaco, potentissimo e ruvidissimo direttore sportivo del Catania, le tensioni ci sono state eccome. Ma Montella ha sempre difeso le sue scelte tecniche, aumentando così la credibilità nei confronti dei giocatori.

Gli ottimi rapporti con Pradè e Macìa (che in prima battuta aveva contattato Ranieri) aiutano a pensare che sia possibile quel lavoro di squadra ipotizzato dalla nuova (e seminuova) dirigenza della società.

Da questo punto di vista il 4-3-3 che frulla nella testa di Montella sembrerebbe allontanare Jovetic da Firenze. Ma di tutto questo si parlerà poi, anche perché senza l´ok del Catania parlare di Montella in viola al cento per cento non ha senso, anche se la rescissione del contratto viene data per imminente. Quindi il secondo tassello sta per andare a posto e l´inizio del mercato vero sta per iniziare. Il lavoro è tanto e decisamente duro. Ma la certezza di avere un allenatore e dei dirigenti motivati potrebbe rappresentare la vera novità.

Benedetto Ferrara - La Repubblica