Equazione abbastanza semplice, a parte un’incognita di dieci lettere (Pulvirenti) che lascia Montella a galleggio fra la Fiorentina e il parcheggio senza squadra. Il presidente del Catania ha uno stato d’animo lontanissimo dalla leggerezza e deve trovare un accordo per chiudere il rapporto con un allenatore (fino a prova contraria il suo) già proiettato verso Firenze. Situazione delicata. Da escludere per ora un intervento della Fiorentina, che aspetta sviluppi con pochissima voglia di girare contropartite tecniche o economiche al Catania.
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Montella in viola tra 48 ore
Si aspetta la soluzione del braccio di ferro tra l’aeroplanino e il Catania
Pradè è stato a Milano per incontrare alcuni procuratori (ci sono le comproprietà da risolvere) e spera di poter risolvere il caso-allenatore entro 48 ore, un termine accettabile per aspettare la pace o la rissa totale fra Pulvirenti e Montella. Il presidente del Catania ha in realtà già rinunciato al suo allenatore («Qui vogliamo solo gente motivata, che rispetta la società e i tifosi»), ma in sostanza è deciso a non regalargli la libertà, o a fargliela sudare; e Montella in questo momento preferisce non alimentare polemiche: essendo evidente la frattura, calibra parole e silenzi, soprattutto i secondi, per ricomporre lo strappo sentimentale e non alimentare il risentimento. Pradè lo conosce e lo stima così tanto da avergli affidato a suo tempo la Roma, sa che Montella accetterebbe Firenze anche per il feeling con lui e non sembra clamorosamente preoccupato. (...)
La Nazione
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