Montella è un freddo (dice chi lo conosce) e poche concessioni evidenti ha fatto anche ieri al sentimento in una serata particolarissima per lui. Un coro personalizzato lo ha raggiunto nella fase dei saluti, il primo segnale mandato dalla curva dopo tante settimane di stallo. E dopo le incomprensioni nate nella serata dello strappo, o dello choc, come Montella ha confidato agli amici: le offese alla squadra dopo seconda semifinale persa contro il Siviglia lo hanno profondamente colpito. In prospettiva e con questo gruppo – ha fatto sapere alla società – sarà impossibile fare di più. Confronto apertissimo sulle modalità degli interventi di mercato. Lisci, gassati o Ferrarelle? Grandi meriti al gruppo comunque.
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Montella e quell’abbraccio finale con Gomez
Montella è un freddo (dice chi lo conosce) e poche concessioni evidenti ha fatto anche ieri al sentimento in una serata particolarissima per lui. Un coro personalizzato lo ha raggiunto …
E in questo gruppo c’è Gomez, lui davvero uscito di scena la sera di Fiorentina-Siviglia. Mai più in campo, sempre ai margini eppure (basta ricordarsi come ha esultato per il raddoppio di Gilardino a Palermo) coinvolto insieme ai compagni e felice per loro, anche se da spettatore. E ieri sera, quando Montella ha raggiunto la squadra al centro del campo prima di essere suo malgrado fatto volare in aria, a pochi è sfuggito un gesto: Montella ha incrociato Mario e l’ha istintivamente abbracciato. Azione ricambiata al 70 per cento, questo è sembrato di cogliere da lontano: quota comunque alta, considerato tutto, essendo Mario passato da tempo nella sezione soprammobili. Fra qualche anno forse conosceremo la verità e sapremo come ha fatto un bomber da quasi 200 reti a diventare una fotocopia di se stesso. Colpa anche del gioco viola? Intanto prendiamo atto di quest’abbraccio al 90 per cento. Comunque un bel modo di stare al mondo per Gomez, considerato l’ultimo mese da optional.
Angelo Giorgetti - La Nazione
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