Montella chiaro con i giocatori: è l’ultima volta che li difende

C’è chi il ritiro lo ordina e chi lo suggerisce. Andrea Della Valle è un patron diverso da De Laurentiis. L’azionista di maggioranza della Fiorentina è un uomo che ama le scelte condivise. Domenica sera, mentre stava rientrando a Casette d’Ete, dopo la dolorosa sconfitta casalinga contro il Cagliari (terzo passo falso consecutivo in campionato) ha contattato Montella attraverso il presidente operativo Cognini per capire cosa era opportuno fare per evitare di precipitare in classifica. I dirigenti viola hanno chiuso l’intervento con questa riflessione: «Se lo ritiene opportuno porti subito la squadra in ritiro. Mercoledì c’è un’altra gara decisiva contro la Juve». Non un ordine. Piuttosto un suggerimento. Montella ha risposto di getto, niente ritiro. Una decisione che ha motivato in tre punti: 1) la squadra giovedì ha disputato una partita fantastica contro la Dinamo Kiev conquistando meritatamente la semifinale di Europa League; 2) il gruppo è sano, i giocatori sono professionisti seri che sanno come comportarsi fuori dal campo; 3) il ritiro sarebbe stato letto dalla squadra come una punizione, avrebbe alimentato tensioni in un momento chiave della stagione.

FIDUCIA - Andrea Della Valle ha accettato la decisione. Del resto, la filosofia degli azionisti della Fiorentina è sempre stata quella di concedere fiducia ai loro «dirigenti», salvo poi valutare i risultati a fine anno. Tanto per essere chiari, la dirigenza non potrebbe accettare di restare fuori dalle coppe. Ora la pressione è tutta sulle spalle di Montella. Il tecnico avrebbe potuto scegliere la soluzione più semplice raccogliendo al volo l’assist della proprietà e portando la squadra dal Franchi direttamente in ritiro. Invece ha voluto dare fiducia al suo gruppo, ma intanto già ieri ha avuto un forte chiarimento con i giocatori: è l’ultima volta che li difende.

Luca Calamai - La Gazzetta dello Sport