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Montella: “Aspetto altri campioni”

“Jo-jo un top player, Valero meglio delle aspettative. E DDV…” (COMM.)

Redazione VN

Montella 3D. Non solo perché la sua Viola gioca in una nuova dimensione. Ma anche per la dolce planata dell'Aeroplanino sul Della Valle pensiero. «Dignità, Dovere, Divertimento. Il loro slogan mi piace moltissimo. Come apprezzo la serenità che ci trasmettono. Compreso Diego, che ci è molto vicino: presto lo vedrete nuovamente allo stadio». Sistemata la D, anche il 3 piace da matti. Perché quello è il posto occupato in classifica dalla Fiorentina.

Non è che l'anti Juve, alla fine, siete voi? 

«L'anti Juventus non esiste. Solo i bianconeri possono perdere punti se, andando avanti in Champions, spenderanno energie mentali calando di concentrazione».

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Chi sono i riferimenti del Montella allenatore? 

«Ogni allenatore mi ha dato qualcosa. Studiavo Spalletti nella preparazione quasi maniacale dell'allenamento, Capello per la gestione, Eriksson per la tranquillità».

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Da che idea nasce il miracolo Fiorentina? 

«Le mie più che idee astratte sono fatti derivanti dal lavoro. I metodi si evolvono e si migliorano. Noi sappiamo che quando ognuno fa bene il proprio compito, la squadra gioca meglio correndo di meno. E ci applichiamo in tal senso».

La Champions è un obiettivo reale? 

«Non sarà semplice. Dovremo vedere la nostra continuità e gli investimenti a gennaio delle squadre dietro di noi. Siamo contenti di essere lì, ma la classifica è corta. In due punti passi dalla Champions League all'esclusione dall'Europa».

Chiederà qualcosa dal mercato che sta per iniziare? 

«Io credo che la società abbia più voglia di me di prendere qualcuno di importante. Siamo vigili e pensiamo di aver individuato come potersi migliorare, sapendo che non sarà facile. Magari faremo qualcosa anche sugli esterni».

Chi è Jovetic? 

«Un fuoriclasse».

Girano voci circa una sua poca propensione a sopportare il dolore. Vero? 

«No. E' sempre stato estremamente disponibile anche quando poteva non farlo. Il resto sono chiacchiere che esistono ovunque. Lui alza il livello di quasi tutte le squadre al mondo».

Chi l'ha sorpresa di più? 

«Borja Valero. Pensavo fosse forte. Ma non così tanto».

A proposito di sorprese. Cosa è successo a Toni? 

«Tutto merito suo, vale il discorso fatto per Totti. Ha mostrato fin da subito la voglia di essere protagonista: i primi giorni dovevamo mandarlo via dal campo convincendolo ad andare avanti per gradi. Avevamo paura si facesse male».

Cosa è successo a Viviano? 

«Emiliano deve cercare di essere il più distaccato possibile, come se giocasse in un'altra città. Estraniandosi, senza leggere giornali e siti internet. Per troppo amore vive errori normali in maniera sproporzionata. E' tutto ingigantito, quando non è successo nulla di clamoroso».

Lei ha un contratto biennale con opzione sul terzo. E' pronto a farla valere? 

«Perché no, qui sto bene e c'è armonia tra tutte le componenti».

Cosa significa per lei Firenze? 

«Vivo la città nel suo splendore. Abito in centro, è la soluzione migliore per conoscerla. Anche se lì sono tutti stranieri».

La Gazzetta dello Sport