La Gazzetta dello Sport torna sull'episodio dell'espulsione di Mihajlovic nei minuti finali di Sampdoria-Fiorentina. Per calmare l’iracondo Sinisa, scrive la rosea, la sua famiglia ha attraversato la pancia sotterranea dello stadio e si è piazzata all’uscita dello spogliatoio. L’allenatore aveva appena surriscaldato le tribune infuriandosi per un fallo laterale non assegnatogli: una palla uscita a centrocampo gli fa eruttare rabbia sulla faccia del quarto uomo e l’arbitro Russo lo espelle. Ma la rimessa assegnata alla Fiorentina al 94’ è solo un pretesto: il tecnico può essere arrabbiato per altri due motivi. Uno: non è abituato allo 0-0, visto che è il primo della sua Samp e della squadra dopo un anno. Due: sperava di esultare per mortificare la gente viola che, parole sue della vigilia, lo «insultava e voleva che perdessimo» nel periodo in cui lui comandava a Firenze. Niente gol e niente rivincita, così il signor Di Fiore si è sentito lo sfogo da vicinissimo. «Gli ho solo detto che era fallo nostro, cosa stava facendo (ma forse ci sono anche degli insulti, ndr ). E poi l’ho ribadito anche all’arbitro» spiega poi Mihajlovic. Il problema non è cosa ha detto, ma come l’ha detto. Non proprio in maniera Disney, per restare alle famose citazioni del sabato. E con la spintina all'arbitro, la squalifica sarà inevitabile (LEGGI).
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Mihajlovic viola di rabbia per la mancata rivincita
Espulso per frustrazione e placato dalla famiglia. Sarà squalificato
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