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Matri e gli altri: stanchezza e dubbi

Le riflessioni sul gruppo e sul mercato di Benedetto Ferrara

Redazione VN

Nacho Matrillo. O El Tanque Matri. Oppure, per buttarsi nella storia, Oscar Matrycia. Perché è meglio riderci su, se non altro per non peggiorare la gastrite da tifoso viola deluso, morbo molto diffuso in questi primi giorni di primavera. Non è certo tutta colpa sua, sia chiaro, ma la crisi esistenziale dell’attaccante che ha perso la porta e il gol non è un argomento buono solo per discussioni da ufficio o da bar. Anche in casa Fiorentina c’è chi è andato a chiedere spiegazioni. Non al giocatore, ma a Gianni Vio, tecnico dello staff di Montella specializzato negli schemi su calcio piazzato. Schemi offensivi. E difensivi. Perché in questo caso il problema non è un gol sbagliato, ma un gol subito.

Domanda: dove è scappato Matri quando Balotelli ha calciato la punizione? Stava andando a salutare un amico in Maratona? Aveva parcheggiato l’auto in doppia fila? Già. Perché il pallone è passato più o meno da lì, da quel buco lasciato libero (per errore) dall’ex rossonero, che di sicuro è stato il primo ad arrabbiarsi con se stesso.

E oltre l’attaccante che sbaglia i gol facili, cioè un classico dei giorni più duri, c’è una squadra spompa, arrivata fin qui con tantissime partite nelle gambe e mezza rosa in infermeria. Guardando avanti, si tratta di recuperare energie mentali e fisiche pensando alla finale di Coppa. Per questo i tifosi chiedono a gran voce i giovani: Wolski e Matos, tanto per essere chiari, che peggio dei loro compagni adesso non possono fare. Nel frattempo la società medita sulle cose fatte. Tipo il mercato di gennaio a costo zero. E a resa zero, più o meno.

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