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Mati Fernandez genio multitasking

Gioca dappertutto, presto potremmo vederlo in zona gol…

Redazione VN

Ha giocato nel mezzo, e poi dietro la punta e poi anche accanto alla punta. Ha corso e lottato ovunque ma ancora non abbiamo potuto vedere davvero chi è. Matias Fernandez è stato il miglior calciatore del Sud America, uno per cui tanti si strappavano i capelli. Classe a sfare, colpi da playstation, corsa e, soprattutto, cosa difficile da trovare, testa a posto nonostante tutti quei numeri da probabile fenomeno. Mati era tanto, tantissimo, ma qualche infortunio di troppo gli ha complicato un po’ la vita da fantasista errante tra Sud America, Spagna e Portogallo. Ma la Fiorentina ci ha creduto e ha tirato fuori 3 milioni per un ragazzo

che in realtà ne vale molti ma molti di più. Montella l’ha guardato e studiato, lo ha tenuto un po’ in panca a smaltire qualche guaio fisico e poi se l’è giocato un po’ ovunque. Perché Mati sarebbe un trequartista, di quelli che infilano la palla là dove in pochi ci provano. Ma la Fiorentina non prevede questo ruolo. Non ora, perlomeno.

E così questo argentino naturalizzato cileno ha fatto la spola: da interno di centrocampo a seconda punta, a esterno sinistro nel 4-3-3 del secondo tempo di Coppa Italia contro la Juve Stabia. Adesso, per via di questo mare di infortuni che ha tolto di mezzo un bel po’ di punte (Jovetic, Toni e Ljajic, per la precisione), ci sta che Mati Fernandez si ritrovi a scendere in campo da attaccante, anche se di quelli che svariano parecchio dietro la prima punta (uno tra El Hamdaoui e Seferovic, col primo favorito sul secondo). Per lui un’altra occasione per mettersi in mostra, anche se in realtà dentro casa Fiorentina sono tutti abbastanza soddisfatti di lui. Soprattutto dal punto di vista del sacrificio e dell’intensità, perché il ragazzo si è inserito al cento per cento nella mentalità del gruppo, anche se gli mancano ancora quei due o tre gol che forse uno si sarebbe aspettato da lui.

Ma in questa Fiorentina delle belle sorprese di sicuro arriverà anche il suo momento di gloria. Pensando al futuro c’è chi vedrebbe in lui uno dei possibili eredi di Jovetic. Perché se il montenegrino dovesse lasciare Firenze a fine stagione la società non cercherà un altro Jovetic sul mercato ma semmai una prima punta che sappia anche partecipare al gioco (l’esempio Osvaldo spiega bene) per mettergli accanto un giocatore come Fernandez o Ljajic. Ma queste sono solo idee proiettate oltre. Adesso c’è la Samp e un attacco da reinventare. E allora forza Mati. Sempre che tocchi davvero a lui.

Benedetto Ferrara - la Repubblica