Tutti nemici, tutti colpevoli, tutti contro di lui. Mario Balotelli, ormai, entra ed esce dalle sue ossessioni con la stessa facilità con cui digita amore e idiosincrasie su twitter. Per questo, una giornata cominciata con un «cinguettio» infelice, è finita peggio a causa di una lite con un operatore di Mediaset, che lo stava riprendendo all’arrivo della Nazionale a Napoli. Il contesto, eppure, era festoso grazie a circa 500 tifosi ad accogliere il treno che da Firenze portava in città gli azzurri, a cui venivano riservati cori e osanna. Un cartello, addirittura, recitava: «Balotelli sei la nostra bandiera, è un sogno che si avvera». Ma l’umore dell’attaccante non si è addolcito, soprattutto quando la calca lo ha messo subito a (troppo) stretto contatto con quei media che poco sopporta. «Io lo stavo riprendendo da vicino - ha raccontato l’operatore Angelo Petragallo, co-protagonista del fatto - quando ad un certo punto ha dato una manata alla telecamera e cercato di buttarla a terra afferrandola per la cinghia. Io ho resistito, ma il radiomicrofono invece è caduto a terra e si è rotto. Avrebbe voluto continuare a litigare se non fosse intervenuta la polizia a portarlo via per farlo salire sul pullman della squadra». La versione che giunge in serata dalla Figc circostanzia l’episodio, anche perché su internet si stava ingigantendo: la calca era enorme, Mario ha avuto le telecamere vicino alla faccia per 600 metri, è stato quasi sfiorato e per divincolarsi, ha colpito quella più vicina.
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L’ultima Balotellata: manata ad una telecamera
Tutti nemici, tutti colpevoli, tutti contro di lui. Mario Balotelli, ormai, entra ed esce dalle sue ossessioni con la stessa facilità con cui digita amore e idiosincrasie su twitter. Per …
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