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Lo «zingaro» ammette 6 combine. Tutte di Serie B

Nessun colpo di scena dall’interrogatorio di Dino Lalic, considerato il «cassiere» degli Zingari dagli altri due slavi Saka e Ribic che al gip Salvini avevano svelato come i soldi per …

Redazione VN

Nessun colpo di scena dall'interrogatorio di Dino Lalic, considerato il «cassiere» degli Zingari dagli altri due slavi Saka e Ribic che al gip Salvini avevano svelato come i soldi per comprare le «informazioni» sicure da Gervasoni e Carobbio fossero di solito anticipati proprio da Lalic. Ieri lo sloveno ha ripercorso la strada dei suoi soci, ammettendo: di aver contribuito ad alterare o solo tentare 6 gare di B; la conoscenza diretta con i soli Carobbio e Gervasoni; che il ruolo d'intermediario coi calciatori era affidato al latitante Gegic; una conoscenza marginale e non riferita al calcioscommesse con l'asiatico Dan, considerato da Cremona il capo dei capi. Detto questo la novità rilevante è il continuo lavoro che stanno conducendo il pm Di Martino e il numero uno della Mobile, Sergio Lo Presti. Le carte utili per dare un nuovo impulso all'inchiesta sono quasi pronte. Fondamentale la relazione dello Sco migliaia di pagine che in questi mesi ha setacciato per conto della procura le varie piste da approfondire: molte portano al cuore della A. E ancora: le rogatorie che contengono le varie deposizioni dei pentiti detenuti all'estero come l'ungherese Horvat, gli ultimi incroci sui movimenti bancari e telefonici degli indagati.

Scarcerati

Tornando a Lalic, queste le gare incriminate: Brescia- Mantova, Cittadella-Mantova, Ancona-Grosseto, Empoli-Grosseto, Grosseto-Mantova e Grosseto-Reggina. Lo sloveno aveva il compito di smistare le scommesse in Austria, Ungheria, Bosnia, Slovenia e altri paesi. Oggi tornano liberi Saka e Ribic: il gip Salvini ha revocato le misure cautelari e non potendo applicare i domiciliari, ha deciso di imporgli il divieto di soggiorno in Lombardia, Toscana, Veneto e Marche. Le regioni «toccate» dalle combine.

La Gazzetta dello Sport