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Ljajic: “Se segno non esulto”

“Non cerco rivincite. Montella per me è stato il più importante” (COMM)

Redazione VN

Il grande ex della sfida di domenica Adem Ljajic è stato intervistato da Il Messaggero. Vi proponiamo i passaggi più importanti:

Roma-Fiorentina che significato ha per lei?

È la gara tecnicamente più difficile.

Per lei lo sarà ancora di più.

Sono legato a Firenze, ai tifosi, alla squadra. Quattro anni non si dimenticano, lì mi sono affermato ma non cerco rivincite.

Ci sembra di capire che, in caso di gol, non esulterà.

No, non potrei. I tifosi della Roma potrebbero restarci male? io sono fatto così.

Non è che chiederà a Garcia di non giocare?

Mai. Voglio sempre andare in campo. Certo, mi fa strano giocare contro la Fiorentina, ma questo è il calcio, così è anche la vita. Sono un po’ nervoso, non emozionato. Le bombe americane che mi sono cadute in testa in Serbia quando avevo sette anni, mi rendono freddo e impermeabile verso tutto. Non ho paura di nulla, adesso.

Tirando le somme: è andato via da Firenze per soldi?

Non ci siamo messi d’accordo sul rinnovo.

Appunto, questione di soldi. Forse anche per questo qui la considerano un calciatore di passaggio.

Su questo voglio essere chiaro: se la società e i tifosi mi vogliono, posso stare a Roma fino al termine della carriera. Pure altri dieci anni.

Eppure non sembra pienamente calato nella realtà romana.

Qui è un altro mondo. Sono arrivato da poco tempo e ho bisogno di ambientarmi. Ogni giorno, però, mi trovo meglio. È tutto diverso rispetto a Firenze, qui c’è più pressione. Ma non mi spavento.

Cosa le ha dato Montella?

Io, tranne con uno (si fa una risata pensando a Delio Rossi... ndr), mi sono trovato bene con tutti gli allenatori che ho avuto. Ma lui è stato il più importante. Mi faceva sentire al centro della squadra, avvertivo la sua fiducia. Presto sarà il migliore al mondo.

La stessa fiducia qui con Garcia non l’avverte?

Con lui ho un ottimo rapporto.

Si dice abbiate litigato?

No. Potete chiederlo pure a lui.

Cosa ha pensato quando, durante Roma-Napoli, stava per entrare al posto di Gervinho poi Garcia lo ha rimandato in panchina tenendo in campo l’ivoriano?

Veramente in quella partita per ben tre volte mi sono scaldato e poi mi sono rimesso seduto. Così è brutto. In quei casi ti arrabbi. Alla fine sono entrato ed è passato tutto.

A Bergamo si aspettava di giocare?

Come sempre. Ma siamo abituati: il mister cambia ogni partita.

Che differenza c’è tra lui e Montella?

Sono simili: le loro squadre puntano sulla qualità, sul calcio offensivo. Preparano, però, in modo diversamente le partite.

A proposito di fenomeni: chi della Fiorentina vorrebbe alla Roma?

Cuadrado. L’ho detto appena arrivato al direttore di prenderlo. Secondo me, non si rende conto nemmeno Cuadrado di quanto è forte. Veloce, tecnico. Neto? Non pensate che sia scarso, vedrete.

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