Sul Corriere Fiorentino si trovano due interviste, la prima a Luis Oliveira in riferimento a Ljajic, la seconda parla di Mati attravrso le parole del suo primo tecnico, Jaime Pizarro. Ecco le loro dichiarazioni:
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Ljajic-Mati, il duello secondo Lulù Olivera e J.Pizarro
Il tecnico che ha lanciato Fernandez: “Aveva già ottima personalità”
OLIVERA - «L'ho visto giocare anche contro la Juventus ha giocato bene, ha fatto tanto movimento e buoni dribbling. Devo dire che in certe parti della gara ha dimostrato anche personalità, soprattutto dopo il gol sbagliato. Se togliamo quell'errore, è stato tra i migliori in campo. Quello che gli manca è la freddezza davanti alla porta. Alla sua età è ancora in tempo per migliorarla, ma deve fare in fretta perché in serie A i treni passano una volta sola». Sui problemi in zona gol, ecco il pensiero di Olivera: «L'unica soluzione è l'allenamento. Adem, come facevo io, deve stare molto sul campo: mettere i birilli fuori dall'area di rigore, prendere il pallone, scartare l'ostacolo e tirare in porta. Il lavoro spesso ti migliora la consapevolezza dei propri mezzi e ti toglie dalla testa cattivi pensieri. Il suo nemico può essere anche la fretta. Con Buffon a fregarlo è stato la frenesia, ma un attaccante in quelle occasioni deve avere il coltello dalla parte del manico». Lulù però si fida di Montella: «Un insegnante perfetto, Vincenzo ha fatto valanghe di gol e certamente avrà tanti consigli da dargli. Ljajic merita di essere confermato anche a San Siro. Con Jovetic forma una bella coppia. Sono certo che molto presto andranno in gol insieme».
J.PIZARRO - «Fin da ragazzino è stato così», ha raccontato ieri Jaime Pizarro, l'allenatore che lo ha fatto debuttare in prima squadra al Colo Colo. «Aveva appena diciotto anni ma si applicava parecchio e possedeva già un'ottima personalità. Certo, i suoi gol li ha sempre fatti anche se qui in Cile ha segnato di più. Le sue qualità tecniche gli permettono di trovare la rete attraverso soluzioni diverse, non ultima su punizione. Eppoi sa rivoluzionare il ritmo di gioco e può risolvere le partite. Credo che possa giocare vicino all'attaccante. È un volante offensivo. Sa lanciare alla perfezione il compagno, è un ottimo assist-man. Ma è un giocatore tatticamente molto intelligente. In Nazionale ad esempio ha giocato anche in un tridente e il suo rendimento è stato eccellente. Ma sono convinto che possa giocare pure come secondo attaccante».
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