Inutile ripetere che hanno talento. Doveroso dire che questo talento è attualmente inutile. Sembra uno scioglilingua, ma è la cruda verità appiccicata a due facce della stessa medaglia. Adem Ljajic ed Alessio Cerci sono più simili di quanto pensino. Entrambi dotati da madre natura di classe e dribbling. Ma per i due il colpo di testa è al momento un punto di forza fuori dal campo più che un gesto atletico da rettangolo verde. Proprio qui sta il problema dietro il quale si nasconde beffardo un rischio. Quello di sprecare qualità tecniche innegabili, mostrate raramente negli anni fiorentini. Eppure adesso tocca anche a loro.
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Ljajic e Cerci, quando il colpo di testa non è un gesto tecnico
Pregi e difetti simili, con un ballottaggio all’orizzonte. Da non sprecare
Perché se le occasioni sprecate dalla coppia sono innumerevoli, altre ne avranno da qui alla fine del campionato. Poi, a fine stagione, il probabile addio di entrambi. Sei partite da vivere tutte d'un fiato in poche settimane, una classifica brutta davvero ed una necessità. Segnare e vincere. Con Amauri squalificato quindi, domenica toccherà ancora ad uno dei due. (...) Vista così, aggrapparsi a questi calciatori può sembrare un azzardo. La speranza inveceè che sia piuttosto un colpo di genio. Come quello che in campo sono tuttora in grado di esprimere. Un mese in cui gli interessi devono convergere. Quattro settimane per dare un senso al matrimonio con la Fiorentina. Poi si vedrà. Perché con la Fiorentina salva anche un doppio divorzio avrà un sapore diverso.
Giovanni Sardelli - La Repubblica
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