Resurrezioni. Epiche. Mani al cielo sotto la pioggia dell’Olimpico: Mario è tornato. Una rete delle sue. E un’altra giusto per gridare: nessuna pietà. E i tifosi che saltano di gioia, e il ciuffo che non si rammollisce neanche un po’ sotto l’acqua gelida di febbraio. Gomez is back. E in tanti hanno sentito quelle reti come se fossero un po’ loro, come se appartenessero a una città che lo ha aspettato, cambiando il colore delle emozioni ma senza mai perdere del tutto la pazienza: affetto, ironia, attesa, mugugni. Ma mai rabbia. Firenze ha atteso Mario, e con lei Montella e i compagni. Come una famiglia che aspetta di vedere il sorriso sul volto rabbuiato del figlio prediletto. Riecco Gomez. E tutti sballano. Anche Montella, che aveva promesso una cena a tutti in caso di vittoria. C’era una semifinale da prendere. E una questione personale: mai una gioia contro la Roma, da allenatore. Era ora di rompere l’incantesimo.
stampa
Le resurrezioni viola: Super Mario e non solo…
Gomez is back, Fiorentina più cinica e pragmatica. L’incipit dell’articolo di Ferrara su Repubblica
E così il gruppo Fiorentina ricomincia dopo Cuadrado. Lo fa col tedesco, e lo fa con un gioco più cinico e pragmatico. Ma anche con le gambe che girano come devono per ribaltare la logica di una squadra che costruiva tanto ma non sempre era capace di ottenere quanto avrebbe meritato. Stavolta bastano due zampate. E una difesa che tiene duro in attesa dei colpi di Gomez. Perché a volte bisogna essere testardi. Ed è difficile che un tedesco non lo sia.
L'articolo integrale di Benedetto Ferrara su Repubblica in edicola!
© RIPRODUZIONE RISERVATA