Questi non sono giorni facili per la Fiorentina. Una finale surreale persa all’Olimpico, una sconfitta in casa col Sassuolo ai limiti della vergogna e qualche piccola crepa nelle mura solide di questo progetto iniziato due anni fa. Questo perché le dichiarazioni di Montella hanno fatto discutere: il tecnico chiede una squadra più forte, qualcuno dei suoi dirigenti si innervosisce, altri iniziano a temere che la tanto declamata e celebrata armonia sia arrivata a un bivio. E questa è un’esagerazione, anche se rispetto a un anno fa qualcosa è cambiato. Il che però non significa drammatizzare la faccenda. Semmai analizzarla con serenità. Perché il fatto che un allenatore abbia voglia di crescere insieme alla sua squadra è qualcosa di normale. Tanto più che, al contrario di alcuni suoi colleghi, Montella ha usato toni molto rispettosi nei confronti dei suoi datori di lavoro.
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Le ambizioni di Montella e quel futuro da ridisegnare
L’incipit dell’articolo di Benedetto Ferrara
Lui non pretende, chiede. L’ambizione fa parte del gioco. E, in questo caso, anche l’educazione. Dov’è il problema? È vero: anche l’allenatore deve crescere. E immaginiamo che ne sia consapevole. È giovane. E da questo anno complicato avrà tratto insegnamenti che gli saranno utilissimi per il suo futuro. Ma mettiamo le cose in chiaro: nonostante il finale non esattamente esaltante, criticare la stagione di questa Fiorentina ha davvero poco senso.
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